CITAZIONE (Sepher @ 6/12/2011, 20:39)
Mi interessa informarmi sul Comitato di Liberazione Nazionale. Erano in maggioranza Democristiani? Quanto hanno contribuito all'instaurazione della democrazia borghese? Bhè, più ne ha più ne metta! (Magari consigliarmi anche quache fonte)
Brevissimamente.
Vi parteciparono quasi tutte le forze politiche antifasciste. La maggioranza, o comunque quelli che avevano maggior peso in esso, era costituita dal Pci, dal Psi e dalla Dc (uso le sigle abituali, in effetti il Psi all’epoca si chiamava Psiup).
Vi erano poi gli azionisti, di ispirazione liberalsocialista, moderati che potremmo considerare “liberali” e, in minoranza, badogliani e monarchici.
I romanzi di
Beppe Fenoglio raccontano appunto la resistenza e la lotta dei partigiani “azzurri” (
“Il partigiano Johnny”, “Una questione privata”, “I Ventitre giorni della città di Alba”...)
Come dice correttamente
Raes, il Pri non vi aderì, per via della pregiudiziale antimonarchica, ovvero il rifiuto di trovarsi accanto a filomonarchici e, soprattutto, perché il Cln aveva “rimandato” la questione dell’assetto istituzionale dell’Italia alla fine della guerra e alla sconfitta del nazifascismo.
La posizione del Cln a riguardo (prima liberare l'Italia dall'occupazione nazista e dal fascismo, poi decidere, consultando anche la volontà popolare, la forma istituzionale da dare al paese e, comunque, costruire una nuova Italia basata sul sistema democratico e parlamentare) era quella poi assunta dal Pci ed esposta da Togliatti nel discorso della cosiddetta "
Svolta di Salerno" (11 aprile 1944).
Trovi il testo integrale in
Palmiro Togliatti "
La politica di unità nazionale dei comunisti: rapporto ai quadri dell'organizzazione comunista napoletana" (edizioni La Città del Sole, quella di Napoli, da non confondersi con la quasi omonima casa editrice calabrese).
Uno studio riguardo la "Svolta di Salerno" è quello fatto da
Alessandro Natta durante un seminario alla Scuola di partito delle Frattocchie nel 1973 e poi pubblicato come "
Togliatti e il partito nuovo".. Un testo breve ma molto esauriente, ora introvabile nella sua edizione originale, ma ristampato di recente da una piccola associazione culturale di Roma, mi pare.
Tornando al Cln.
Altrettanto, non vi aderirono formazioni come il
Movimento Comunista d’Italia“, più noto come
Bandiera Rossa, di Roma (che, per inciso, nonostante quanto si dica abitualmente, non era trotskista né antistalinista, anzi; ci sono diversi testi interessanti, a partire da
“
Bandiera rossa nella resistenza romana” di
Silverio Corvisieri, edizioni Odradek; ad ogni modo, il MCd'I fu molto attivo nell'area romana, nella lotta partigiana contro i nazifascisti), il
Partito Comunista Internazionalista e gli anarchici.
Diversa è invece la questione della partecipazione alla lotta partigiana in senso stretto.
Anche anarchici e repubblicani (sicuramente una minoranza, rispetto ai partigiani vicini al Pci e Psi e ai cattolici) combatterono nelle formazioni partigiane, spesso inserendosi in formazioni di altre aree politiche: ad esempio gli anarchici potevano aderire ad una formazione delle brigate Garibaldi e i repubblicani a quelle degli azionisti di
Giustizia e Libertà.
Il PCInt, come accenna
N-Z, non partecipò alla lotta partigiana e fece anzi propaganda
contro di essa, per disertare il Cln e per convincere gli operai e i proletari a non aderire alle formazioni partigiane (e, di fatto, a non combattere contro i fascisti), a boicottare gli scioperi delle fabbriche del nord contro i nazifascisti e anzi fraternizzare con i “proletari” tedeschi. Fondamentalmente, si dava indicazione di "
restare in luoghi sicuri" (se vuoi, ti riporto l'espressione esatta usata nell'appello), in attesa della fine della guerra e del momento della lotta rivoluzionaria.
Fonti e documenti sono in rete (
Avantibarbari, Quinterna, Leftcom, eccetera), comunque in passato (non in questo forum) ne ho fatto una antologia che ritengo abbastanza completa e veritiera. Se vuoi posso riportartela.
Anche
Mannoio/Foiegras ha ritenuto opportuno “ricordarlo” copiaincollando un mio vecchio breve testo a riguardo, nella discussione su Lc.
Comunque, per informazioni sul Cln, già la pagina di Wikipedia è breve ma corretta, nelle cose che riporta.
Si riporta anche il fatto che
CITAZIONE
Rimasero fuori anche alcuni gruppi di sinistra che non accettavano il compromesso dell'unità nazionale su cui si basava il CLN che prevedeva la "precedenza alla lotta contro il nemico esterno, spostando a dopo la vittoria il problema dell'assetto Istituzionale dello Stato".
Altro testo importante riguardo la posizione delle formazioni della sinistra comunista e comunque quelle non legate al Pci è quello di
Arturo Peregalli “L’altra resistenza- Il Pci e le opposizioni di sinistra 1943-1945” (Graphos), in cui, oltre quelle del Mcd'I-Bandiera Rossa, si illustrano mi sembra esaurientemente e correttamente e con dovizia di materiale e citazioni, le posizioni e l’azione di formazioni minoritarie o ultraminoritarie, come
Partito Comunista Internazionalista, Partito Operaio Comunista, Unione Spartaco, Partito Comunista Integrale-Stella Rossa, Partito Comunista Indipendente, o il gruppo che si trovava intorno al giornale “
Il Lavoratore”, di
Carlo e
Mauro Venegoni, eccetera. Tutte formazioni con posizioni differenti anche notevolmente tra esse.
Peraltro, l’elenco di otto militanti/simpatizzanti del PcInt morti durante l’occupazione nazista, perché uccisi dai nazifascisti o perché deportati in campi di concentramento, che circola in rete e sui forum e blog della sinistra comunista, è tratto dal testo di Peregalli (ora non ho tempo di ritrovare la pagina esatta).
Te lo scrivo senza alcun intento di critica o di polemica,
Sepher: quali che siano le tue posizioni politiche, è
fondamentale che tu conosca bene le vicende della storia contemporanea del ventesimo secolo, soprattutto, ovvio, quelle della sinistra, che si tratti della resistenza, del Cln, dei paesi del socialismo reale, della guerra di Spagna, della rivolta ungherese, delle lotte anticoloniali, delle lotte operaie della seconda metà del secolo, della contestazione, eccetera.
Potresti cominciare con un buon manuale di storia, per una visione generale (ad esempio il
Sabbatucci-Vidotto), oppure, cito i primi che mi vengono in mente, con testi come “
Il secolo breve”, di
Eric Hobsbawm o “
Trionfo e crollo del predominio europeo”, di
Pasquale Villani (ed.Il Mulino), per una visione complessiva di base.
Per quanto riguarda il movimento operaio, la sinistra, il Pci, la sinistra comunista, i paesi del socialismo reale (chiamalo capitalismo di stato, se preferisci), eccetera, ci sono quintali di titoli ancora reperibili abbastanza facilmente.
Riguardo la resistenza, ad esempio, se vuoi posso farti un elenco, quando avrò tempo. Naturalmente ti segnalerò testi di varia impostazione, in parte dell’area “stalinista”, poi starà a te incrociare le diverse e talvolta contrastanti informazioni ed analisi con quelle di testi di altra tendenza (appunto la sinistra comunista) e farti una tua idea.
Ciao
Edited by nostalgico2 - 14/12/2011, 22:33