Forum Comunista Internazionalista

Andrés Nin, 1896-1937

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Bèla Kun
view post Posted on 30/1/2010, 15:14





Andrès Nin fu una delle figure più importanti del socialismo spagnolo del XX secolo. Dirigente rivoluzionario, fondatore del POUM, teorico marxista.
Sequestrato nel giugno 1937, sottoposto a tortura e assassinato da agenti stalinisti con la complicità del Partito Comunista Spagnolo.


breve estratto dalla "Biografia breve di Andreu Nin" (Sepha edizioni, Madrid 2006) di Wilebaldo Solano già dirigente del comitato esecutivo del POUM

Andrès Nin, una delle figure più importanti del movimento marxista rivoluzionario della Spagna, nacque a El Vendrell (Terragona) il 4 febbraio del 1892. Suo padre era un modesto agricoltore e sua madre una contadina [...]. El Vendrell è una piccola città [...], orgogliosa di aver dato alla Catalonia molti uomini di prestigio internazionale. Tra questi ricordiamo il gran musicista Pau Casals e lo scrittore e militante rivoluzionario Andres Nin.
Il padre di Nin nutriva un forte affetto per suo figlio e fece molto sacrifici per dargli uno sbocco sociale. [...] Terminati gli studi, il giovane maestro si trasferì a Barcellona, dove sì fermò alla vigilia della Guerra Mondiale del 1914.
Gli anni fecondi del sindacalismo rivoluzionario
Nin arrivò nella capitale catalana in un momento di grande fermento politico, sociale e culturale. Era l'epoca del risveglio del 'catalinismo' e dell'ascesa folgorante del sindacalismo rivoluzionario. La neutralità nella guerra mondiale fu una scelta eccellente per la borghesia catalana.[...] La crisi del capitalismo causò una forte immigrazione. il proletariato di Barcellona e dei più grandi centri industriali della Catalonia, cresceva e si consolidava grazie all'apporto umano di migliaia di contadini provenienti dall'Andalusia, Levante e Aragona. L'espansione industriale diede un impulso considerevole alla concentrazione e all'organizzazione della classe lavoratrice.
Con queste premesse, la dinamica naturale della lotta di classe si convertì nell'elemento decisivo della vita politica e sociale catalana.
Come tanti ragazzi della sua generazione, Andrès Nin si sentì attratto dal catalanismo di sinistra e dal movimento operaio. Il novello maestro, [...] entrò nella Scuola Horaciana, un'istituzione laica e anarcheggiante fondata alcuni anni prima dal vecchio operaio tessile Pau Villa. [...] la sua vocazione pedagogica era una delle componenti più significative della sua personalità [...]. Per un certo periodo fu redattore de Il Popolo Catalano, periodico repubblicano e catalanista di sinistra animato da Pere Corominas. Il maestro e lo scrittore si rivelò presto anche oratore di talento.
... Lo sciopero generale rivoluzionario dell'agosto del 1917, le lotte implacabili contro il padronato catalano e i lavoratori della CNT, e finalmente la rivoluzione russa lo colpirono profondamente. [...] durante un mese nel Partito Socialista Operaio Spagnolo collaborò con Antonio Fabra Rivas nella redazionie de "La Internacional", non tardò ad abbracciare la causa del sindacalismo rivoluzionario. ...
Il movimento operaio era quasi interamente controllato dalla CNT e solamente il sindacalismo rivoluzionario era ingrado di mobilitare grandi masse proletarie e difendere vigorosamente gli interessi della classe lavoratrice.
Nel 1918, Nin [...] organizzò il Sindacato delle Professioni della CNT. [...] Divenne amico intimo di Salvador Segui [segretario generale della CNT], che lo considerò sempre come la personalità più importante del movimento operaio spagnolo, e collaborò strettamente con Angel Pestana, Evelio Boal, David Rey, Manuel Buenacasa, Joaquin Maurin e i massimi dirigenti sindacali di quel periodo.
La CNT celebrò il suo II Congresso Nazionale nel dicembre del 1919, nel Teatro della Commedia di Madrid. I rappresentanti di più di 700.000 operai organizzati esaminarono essenzialmente due problemi: l'unità sindacale con l'UGT e l'adesione all'Internazionale Comunista, fondata mesi prima a Mosca. Tenendo conto della situazione spagnola e le caratteristiche del movimento operaio, la rivoluzione di ottobre vittoriosa trovò ripercussioni formidabili nel nostro paese. Tra il 1917 e il 1921, la solidarietà con la Rivoluzione Russa e la questione della III Internazionale dominarono tutti i dibattiti delle organizzazioni operaie.
...
Nin argomentò un documento importantissimo nel congresso alla Commedia, difendendo con energia l'adesione alla III Internazionale, dichiarò:
"Io sono un fanatico dell'azione, della rivoluzione; credo più nelle azioni che nelle ideologie e nelle questioni astratte.[...] Sono un ammiratore della rivoluzione russa perchè essa è una realtà. [...] Sono con la III Internazionale perchè essa è una realtà, perchè dalla cima delle ideologie rappresenta un prinicipio di azione, un inizio di coesistenza di tute le forze coerentemente rivoluzionarie che aspirano a creare il comunismo in modo immediato. Per questa ragione, io, [...] annuncio a voi tutti, compagni di Spagna, che fino al giorno in cui il Partito Socialista [Operaio] Spagnolo persisterà nelle sue norme antiquate, io sarò [...] per lottare assieme a voi nel vero terreno della lotta di classe".
Il Congresso del La Comedia si pronunciò a favore delle tesi di Nin e dei suoi compagni e decise di "dichiarare di aderire provvisoriamente all'Internazionale Comunista per il carattere rivoluzionario che la compone".
Poco dopo, il Comitato Nazionale della CNT designò una delegazione di tre militanti che potevano giungere a Mosca. Però solamente Angel Pestana potè andare in Urss alla fine del giugno del 1920, dove si pronunciò per la creazione dell'Internazionale Sindacale Rossa (ISR) e firmò il documento del II Congresso dell'Internazionale Comunista con Lenin, Trotsky e Bucharin.
[...]
Alla morte di Evelio Boal, nel marzo 1921, Andres Nin lo sostituì nella segretaria generale della CNT. Nin y Canela[un dirigente della CNT] furono vittime di un attentato. Canela fu assasinato mentre Nin si salvò perchè si getto immediatamente al suolo appena si era accorto della presenza di uomini armati. Nin fu incarcerato diverse volte [...]
Nell'aprile del 1921 si celebrò clandestinamente una riunionr della CNT. I dirigenti russi avevano invitato la CNT ad inviare una delegazione al III Congresso dell'Internazionale Comunista, [...] L'assemblea [...] nominò una delegazione formata da Andres Nin,Joaquin Maurin, Hilario Arlandis e Jesus Ibanez.
[...]
Era l'inverno del 1921. I bolscevichi stavano vincendo la Guerra Civile. L'Armata Rossa, creata da Trotsky composte da truppe operaie, stava lottando vittoriosametne contro le truppe bianche [..]
Il rumore attorno alla rivoluzione tedesca e l'insurrezione spartachista stava alimentando la prospettiva della rivoluzione europea. [...]
Nin, Maurin, Arlandis e Ibanez erano molto giovani e arrivarono a Mosca rappresentando una grande organizzazione operaia, a differenza di altri delegati, che rappresentavano molto poco nei loro rispettivi Paesi. [...] Il grande scrittore Victor Serge descrisse l'arrivo della delegazione con queste parole:
Nin arriva da Barcellona. E' giovane, magro, con una fluente capigliatura ondulata, uno sguardo allegro dietro i suoi occhiali, una voce con un forte tono che rivela la fermezza.[...]"
[...[
I delegati [spagnoli nd] discuterono insieme con Lenin, Trotsky, Zinoviev, Kamenev, Radek, Rikov e altri dirigenti bolscevichi.
[...]

[traduzione mia]





Ricordo di Nin

Il processo allo stalinismo è stato interrotto da coloro stessi che l'hanno aperto, ma non è chiuso per quanti sanno che le aberrazioni di una dittatura di nazionalcomunisti sono una tremenda esperienza che va conosciuta e fatta conoscere perchè il movimento internazionale proletario possa ricostituirsi e rimettersi in azione. E' nell'interesse, anche, delle masse lavoratrici russe che il processo sia compiuto perchè soltanto quando saranno in grado di giudicare i responsabili della controrivoluzione stalinista, potranno lacerare il pesante tessuto di inganni e di soprusi costituito dalla classe dirigente da Krusciov impersonata. Questa classe che si pone in concorrenza con gli Stati capitalisti sullo stesso terreno dello sfruttamento del lavoro salariato e con lo sviluppo sfrenato della politica di potenza, manovra i sedicenti partiti comunisti fatti a sua immagine e somiglianza in modo che servano ai suoi piani, ma si oppone al risorgere di un movimento internazionale degno dell'Internazionale di Lenin perchè questa porrebbe inevitabilmente in questione la situazione del proletariato russo. Se è vero, com'è certo, che le più organizzate bardature di apparati autocratici non potranno indefinitamente resistere alla pressione e agli scossoni inferti nel corso della lotta di classe, è anche ovvio che un contributo dell'efficacia risolutiva di queste forze potrà essere dato dalla distruzione di miti ingannatori, dalla denuncia degli interessati bonzi del nazionalcomunismo.
Andrès Nin è un martire del comunismo che non dev'essere dimenticato. Nel processo <<permanente>> ai termidoriani egli è una vittima che richiamiamo alla memoria dei compagni e di tutti i proletari come sanguinante accusatore. Era uno dei più attivi comunisti spagnoli accorsi a Mosca all'appello di Lenin per la costituzione dell'Internazionale.
Rappresentava un gruppo di avanguardia faticosamente uscito dalla confusione delle correnti di sinistra in un paese scosso da contrastri politici e di classe. Il proletariato spagnolo urtava gli esitanti, spingeva i gruppi di sinistra a intervenire nel contrasto politico per scavare la fossa alla borghesia. Il giovane partito comunista accettava le linee direttive della Terza Internazionale e fra i suoi dirigenti Andrès Nin - giovane, fisicamente debole, ma animato da bruciante dedizione - era decisamente per lo schieramento rivoluzionario su un piano internazionale come immediato concorso alla grandiosa lotta intrapresa nell'U.R.S.S. e come premessa a sviluppi su altri settori europei.
La Spagna ardeva per sempre più diffusi e intensi focolai di lotta. Andrès Nin sperava e operava quando ancora le forze dell'ordine borghese potevano abbatterlo. A Mosca, ancora nel momento in cui Lenin stava morendo, ormai perduto nella nostra causa, e già i termidoriani incominciavano ad impadronirsi del potere nel Partito bolscevico e nello Stato isolando prima Trotsky, poi Zinoviev e Kamenev e poi Bucharin, mentre qualcuno della sinistra italiana presentiva l'involuzione imminente e si rifiutava alla ipocrita unanimità che si pretendeva necessaria, Andrès Nin accoratamente rimproverava un pessimismo - diceva - ingiustificato.
La guerra civile di Spagna, il moto proletario, l'intervento fascista, l'intervento sovietico, il contrasto sorto fra i comunisti spagnoli per l'assurda politica filoborghese per voler essere filodemocratica del potere sovietico, la formazione della corrente anticonformista - il P.O.U.M. - a cui aderì Andrès Nin coerentemente all'imperativo della lotta di classe - lo schiacciamento di questo movimento da parte della coalizione russa - liberale-democratica che diede il colpo di grazia alle masse operaie, sono avvenimenti che impongono uno studio critico, approfondito e documentario.
L'episodio Andrès Nin sembra perdersi nell'insieme complesso e denso di fatti di quel periodo. Ma il suo significato è rilevante. Andrès Nin, comunista della leva di Lenin, fedele alla classe operaia anche a costo di passare per eresiarca nei confronti dello stalinismo, è per mandato di questo potere tolto di forza alla lotta, diffamato, carcerato, sottoposto alle più crudeli torture perchè si confessi traditore. Si vuole da lui il suicidio morale inflitto a Zinoviev, ai Kamenev e Bucharin e cento e cento altri. Jesus Hernandez pubblicò un libro << Il supplizio di Nin cominciò a secco, una persecuzione implacabile per dieci, venti, trenta ore, durante le quali i carnefici si davano il cambio>>. E poichè Nin rifiutava di cedere alla tortura, si faceva più feroce. <<la pelle strappata, i muscoli lacerati, la sofferenza fisica spinta all'estremo limite della resistenza umana. In capo ad alcuni giorni il suo viso non era più che una massa informe di carne tumefatta. La vita si spegneva in Nin. In tutta la Spagna repubblicana e nel mondo intero si allargava la campagna per la sua liberazione>>. Per nascondere l'infamia si doveva sopprimere la vittima. Si finse il rapimento attribuendolo ad agenti della Ghestapo. Andrès Nin doveva tacere e tacque per sempre.
I rivoluzionari di Spagna e del mondo lo ricordano e la sua testimonianza avrà un'eloquenza profonda. Come quelle di Zinoviev, di Kamenev, di Bucharin, di Trotsky e di mille altri compagni.



Edited by N-Z - 16/6/2011, 00:45
 
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