| L'analisi di Motteler mi sembra corretta, così pure sono acute le sottolineature di Falco80 (con le cui critiche concordo in pieno, anche se il dire "nella storia dell'uomo c'è sempre stata l'immigrazione", per quanto semplicistico non è poi sbagliato, in un certo senso).. Aggiungo la mia breve esperienza personale, risalente a... caspita, quasi vent'anni fa!!!
Frequentai per qualche tempo Sr (non so se allora si chiamasse ancora Lsr) intorno al 1989-1991. Accoglienti e alla mano, non so dire se fosse una cosa studiata o meno, forse no. Ero "affidato" alle cure di una ragazza che spesso mi invitava alla loro sede di via degli Ausoni (dove ora, come scritto altrove, c'è il Felt, locale di musica dal vivo, eccetera), o ad un'altra sede, più piccola (credo dalle parti del Quadraro, ma non sono sicuro) che avevano all'epoca, per "fare una chiaccherata". Io, che avevo sedici anni,figuriamoci se non ero contento...
Mi pare che una volta uscì fuori il fatto che ero vegetariano e "animalista", così portai loro anche una copia di "Liberazione animale" di Singer (ne avevo prese alcune vecchie copie un po'rovinate che non era possibile vendere, nella sede della Lav, che allora frequentavo e che, per chi la conosca, all'epoca era tutt'altra cosa da oggi). Si mostrarono interessati, dissero "ah, grazie, che bella cosa", eccetera. Già allora percepii che non fosse un interessamento sincero, solo un modo per assecondarmi. Soldi comunque, non me ne chiesero mai, anche perché, a sedici anni, certo non ne avevo. Magari era anche una loro prudenza (era possibile che sarei andato a riferirlo ai miei). Avevano anche un gruppo di omosessuali organizzato, lo "Stonewall", dal nome del famoso locale degli Stati Uniti in cui, per la prima volta, molti anni fa, i gay reagirono con la violenza all'ennesima irruzione della polizia (mi pare che è da lì che nacque il Gay pride). Andai con loro a Firenze ad un corteo per l'Intifada (nel novembre del 1989, credo). Se non erro, all'epoca erano per la cancellazione dello Stato d'Israele e, comunque, non lo riconoscevano.
Ad una loro assemblea a via degli Ausoni, qulcuno in un intervento disse "noi comunisti" e, dal fondo, un altro lo corresse tuonando "noi non siamo comunisti, siamo socialisti rivoluzionari". Un'altra volta colsi un frammento di discussione fra due di loro, circa le pressioni e i comportamenti degli scrutatori e rappresentanti di lista del Pci alle votazioni, ed uno dei due (era uno dei più importanti, a Roma quello che durante i cortei parlava al microfono e intervallava il discorso agli slogan, aveva i capelli lunghi, la barba e gli occhiali) sbottò "sono peggio dei fascisti".
Ai cortei, avevano molte bandiere e la prima cosa che facevano quando arrivava un loro simpatizznte era di mettergliene in mano una. Ricordo che avevano un certo seguito fra gli immigrati, ce n'erano sempre alcuni i loro cortei. Mi pare che, in seguito, la loro "Associazione 3 febbraio" si occupi specificamente degli stranieri.
Circa le loro posizioni, ricordo che, negli anni, furono vicini a tale Nahuel Moreno (argentino che la LTd'I definiva "un avventuriero"), poi se ne allontanarono. Inoltre, nel tempo avevano fortemente appoggiato Peron, Khomeini, Solidarnosc, eccetera (erano tutti movimenti dal forte seguito "popolare"). L'accusa (anzi, una delle accuse) che faceva la LTd'I agli Sr era di essere "codisti". Sempre nel periodo in cui li frequentavo, flirtavano con Durruti, avevano pubblicato qualcosa in merito e fatto qualche conferenza sugli anarcosindacalisti spagnoli. Erano sempre stati coerentemente antisovietici. Renzi l'ho visto sicuramente, ma non ricordo. Già vent'anni fa mi pare fosse il capo indiscusso e carismatico...
Già verso l'89, esprimevo forti perplessità circa il loro ottimismo nel potenziale rivoluzionario dei sovietici e degli altri cittadini dell'Est che si ribellavano (che vi fosse malcontento, odio verso i regimi, comunque desiderio di cambiamento anche solo limitandosi al riformismo di Gorbaciov è fuor di dubbio, quanto poi tali manifestazioni e ribellioni fossero vere e quanto semplicemente messe in scena ad uso propagnadistico è un altro discorso).
Di lì a qualche tempo, mi avvicinai convintamente all'LTd'I. Qundo li incontravo ai cortei, mentre vendevo Spartaco, c'era qualche scambio di battute con scarsa simpatia da parte loro (cosa legittimissima). Una volta mi dissero, riferendosi alle posizioni della LTd'I, "ma sono dei poliziotti!". Nel frattempo, avevano ristampato testi ed opuscoli di Lenin e della Luxemburg, e fatto anche delle spillette con le loro immagini. Parlavano genericamente di rivoluzione, movimento dal basso, fiducia nelle masse, autorganizzazione. Parlavano di un leninismo critico, eccetera.
Pubblicavano (credo lo facciano tuttora) materiale interessante sulla questione femminile (una rivista teroica intitolata "Lucy", mi pare). Niente di strano che, con il tempo, abbiano avuto questa svolta umanistica, siano diventati questa specie di congrega hippy, quasi un movimento new age della sinistra. Un po'una versione a livello di organizzazione del "riflusso" e della conversione ecologista-intimista-spirituale di tanti militanti della sinistra dopo gli anni setanta. Come molti movimenti new age, trovo assai facile che ci sia dietro un giro di soldi (Lc non ha certo il brevetto o l'esclusiva sulla "spremitura" degli attivisti) e tutta una serie di tecniche per attrarre le persone, inviti, amicizia, sorrisi, eccetera.
Appena posso, voglio affacciarmi alla loro libreria (è, credo anche la loro vera sede), sempre a San Lorenzo. Al di là di tutto, m'interessa comunque conoscere meglio le loro attuali "posizioni".
P.s.: ah, ovviamente con la tipa non successe niente...
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