Forum Comunista Internazionalista

Alexandra Kollontai (1872-1952)

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Sai89
view post Posted on 7/9/2011, 19:46




Alexandra Kollontai



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Alexandra Mikhailovna Kollontai nacque a S.Pietroburgo il 31 marzo 1872, da Mikhail Domontovich, generale dell'esercito zarista, e da Alexandra Masalin-Mravinsky, figlia di un ricco commerciante finlandese di legname.
Aderì al movimento socialdemocratico in Svizzera, ove era stata mandata a studiare, ma rimase neutrale quando si verificò la scissione dello stesso tra menscevichi e bolscevichi nel 1903; in seguito scelse la corrente menscevica.
Visse molti anni in esilio, dove fu attiva come scrittrice e oratrice in Germania, Belgio, Francia, Gran Bretagna, Scandinavia ed America: tra le sue opere si ricorda il romanzo "Amore rosso".
Nel 1914 si unì ai bolscevichi e nell'agosto 1917 fu eletta al Comitato centrale del partito. Dopo la rivoluzione d'Ottobre venne nominata Commissario del popolo per il benessere sociale.
Fu la donna più illustre del governo bolscevico e nel 1919 fondò lo Zhenotdel o "Reparto delle donne". Questa organizzazione si impegnò a migliorare la qualità della vita delle donne in Unione Sovietica, promuovendo la lotta contro l'analfabetismo ed in favore dei diritti civili. Lo Zhenotdel fu chiuso nel 1930 ma, in seguito, verrà ricordato come il movimento ideatore del femminismo.
La Kollontai svolse una decisa attività critica interna al partito, arrivando a formare con il suo amico, Alexander Shlyapnikov, una fazione conosciuta come "L'opposizione degli operai", favorevole all'indipendenza dei sindacati. Fu autrice di gran parte della legislazione sociale della repubblica sovietica.
Quando Lenin riuscì a sciogliere "L'opposizione degli operai", Alexandra Kollontai si defilò dalle cariche principali della politica.
Grazie alle sue conoscenze linguistiche, all'inizio degli anni '20, occupò vari incarichi diplomatici. Nel 1923 fu nominata ambasciatrice in Norvegia: fu la prima donna al mondo a ricoprire quel ruolo.
Stalin la inviò all'estero per allontanarla dalla vita politica sovietica, in questo modo però fu uno dei pochi "vecchi bolscevichi" che potè sfuggire alle grandi purghe degli anni trenta (definite come "l'eliminazione dei fogli inceppati").
Successivamente divenne ambasciatore in Messico ed in Svezia, e membro della delegazione sovietica alla Lega delle Nazioni.
Durante la seconda guerra mondiale, la sua ambasciata a Stoccolma fu accusata di ostacolare le trattative tedesco-sovietiche, ma ciò non fu mai provato.
Nel 1944 condusse i negoziati per l'armistizio finnico-sovietico.
La Kollontai ebbe poca influenza nella politica durante gli anni passati all'estero, le sue istanze sociali vennero puntualmente ignorate dal governo staliniano, tuttavia si fece promotrice dell'amore libero, credendo che il socialismo, per emancipare le donne sfruttate ed oppresse dalle vecchie disuguaglianze borghesi, potesse portare ad un cambiamento radicale negli atteggiamenti bigotti della società russa nei confronti della sessualità.
Alexandra Kollontai morì a Mosca il 9 marzo 1952.
Da 1917.org

Aleksandra Kollontaj la diplomatica della rivoluzione

Aleksandra Kollontai nacque a San Pietroburgo il 31 marzo 1872 da Mikhail Domontovich, generale dell’esercito dello zar e da Aleksandra Masalin-Mrovinsky, figlia di un noto commerciante finlandese di legname. Aderì al movimento socialdemocratico in Svizzera dove si trovava per motivi di studio; rimase neutrale fino al 1903 quando a seguito della scissione tra menscevichi e bolscevichi si schierò con i primi. Molti dei suoi anni li passò in esilio, dove fu attiva sia come scrittrice che come oratrice in vari paesi tra i quali Germania, Belgio, Francia, Gran Bretagna, Scandinavia e Stati Uniti. Tra le opere da lei scritte va menzionata il romanzo “Amore Rosso”. Grazie alle sue conoscenze linguistiche fu nominata nel 1924 ambasciatrice in Norvegia prima donna al mondo a rivestire tale carica diplomatica.

La Kollontaj era tra gli operai che marciarono il 9 gennaio 1905 verso il Palazzo d’Inverno, prese parte alle gloriose giornate che seguirono dove si distinse quale brillante oratrice. Fu allora che conobbe Lenin appena tornato dall’emigrazione. Anche negli anni che seguirono, che furono contraddistinti dalla feroce repressione zarista, svolse un intensa attività tra le operaie di Pietroburgo. Nel 1908 venne processata per ben due volte con le accuse di aver svolto attività antigovernativa tra le operaie tessili e di aver fatto appello alla rivolta nel suo opuscolo La Finlandiae il socialismo. Dopo questi eventi riparò all’estero. Anche all’estero trascorse i suoi anni all’insegna di un intensa attività politica. In Germania si adoperò nel settore della propaganda e dell’agitazione per conto del locale partito socialdemocratico, in Inghilterra si battè con gli operai per il suffragio universale, a Parigi organizzò uno sciopero di operaie per il partito socialista, e prese parte alle lotte operaie in Belgio, Svezia e Norvegia. Tenne anche lezioni alla scuola di partito organizzata da Lenin.

Nel 1910 venne delegata all’8° congresso della II Internazionale. In quegli stessi anni scrisse anche molte opere come La donna e la maternità, Le basi sociali della questione femminile, incontrò numerose personalità come Rose Luxemburg, Clare Zetkin, Karl Liebknecht, Auguste Babel. Lo scoppiò del primo conflitto mondiale la portò su posizioni decisamente antimperialiste, ma ciò la fece prima espellere dalla Svezia e successivamente dalla Danimarca, quindi si trasferì in Norvegia. Qui si adoperò per l’unità della sinistra scandinava come richiestole da Lenin, tant’è che alla conferenza di Zimmerwald i socialisti scandinavi si schierarono sulle posizioni di Lenin. Fra il 1915 e il 1916 viaggia attraverso l’America per peronare la causa socialista e per promuovere varie conferenze di pace. Tornò in Scandinavia il 14 marzo 1916. Nel febbraio del 1917 gli operai e i soldati abbatterono il regime zarista la Kollontaj fece subito ritorno dall’esilio. Prima di partire ricevette una lettera di Lenin, in cui spiegava che i fatti di febbraio erano soltanto la prima tappa della rivoluzione e che non bisognava avere nessuna fiducia del governo provvisorio. Invece bisognava organizzare le masse preparando una nuova rivoluzione. Queste idee vennero sviluppate nelle Lettere da lontano due delle quali portate direttamente dalla Kollontaj a Pietrogrado.

Il 3 aprile Lenin giunse nella capitale russa, e subito infiammò le masse con le sue famose Tesi d’aprile, che esprimevano con forza il passaggio di potere dal governo provvisorio, espressione della borghesia capitalista, al soviet degli operai. Quindi nel mese di luglio i bolscevichi, su ordini di Lenin, tentarono la via insurrezionale il governo provvisorio non si fece cogliere impreparato sparando sui manifestanti e arrestando i vertici del partito comunista tra i quali la Kollontaj. Questa passò in carcere i mesi di luglio e agosto. Participò attivamente alle riunioni del Comitato Centrale, tra cui quella del 10 ottobre che approvò la risoluzione sui preparativi dell’insurrezione armata. Subito dopo la conquista del potere venne nominata commissario del popolo all’assistenza statale. Nel 1926 venne nominata ambasciatrice in Messico fino al 1930 quando divenne ambasciatrice in Svezia. Dal 1934 al 1938 la Kollontaj fu membro della delegazione sovietica alla Società delle Nazioni a Ginevra, nel 1946 si ritirò dall’attività diplomatica il governo norvegese le conferì l’Ordine di Sant’Olaf, morì a Mosca il 9 marzo 1952.

Conosceva sia il norvegese che lo svedese a causa della sua permanenza in quelle terre, poichè vi si stabilì come emigrante politica. Il suo compito primario era quello di far pervenire a San Pietroburgo via Stoccolma, le direttive di Lenin dalla Svizzera. Infatti per questa sua attività fu dapprima arrestata e dopo tempo espulsa nel 1914 da un decreto firmato da Gustavo V. Lo stesso re svedese la riceverà nel 1930 come ambasciatrice dell’Unione Sovietica, provando un notevole imbarazzo, tanto che il giorno seguente alla consegna delle credenziali diplomatiche abrogò quel decreto che nel novembre del 1914 espelleva la diplomatica sovietica. Comunque la vita della Kollontaj fu sempre movimentata, infatti gia a soli sedici anni conseguì il diploma di maestra, professione che essa esercitò nella campagna russa. A soli 18 anni nel 1890 si sposò con l’ingegner Kollontaj che terminò dopo appena tre anni di matrmonio. Poco più che ventenne abbracciò gli ideali socialdemocratici. Il ruolo subalterno delle donne la portò a comprendere la necessità di legare la lotta per l’emancipazione della donna alla lotta di liberazione della classe operaia.
Da senzasoste.it

Archivio italiano.
Archivio inglese.


Al._Kollontaj



Ve ne consiglio la lettura. ^_^
 
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SpartacoLavagnini
view post Posted on 13/9/2011, 15:01




ho sempre avuto un debole per la kollontaj e le sue idee rivoluzionarie nel campo dell'amore e della relazione tra i sessi, segnalo un articolo: "largo all'eros alato"
 
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MA07
view post Posted on 24/11/2011, 10:26




Mitica Kollontaj. Fra l'altro la prima militante fra i bolscevichi ad aver riconosciuto di mettersi all'opposizione nel Partito quando le cose cominciavano and andare storto.. ed aver rimesso in discussione la questione organizzativa in Russia.
Su Amici di Spartaco abbiamo pubblicato un discorso inedito della Kollontaj sul cambiamento della vita quotidiana nel socialismo..
http://www.amicidispartaco.info/sites/defa...spartaco-13.pdf
 
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2 replies since 7/9/2011, 19:46   9949 views
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