Forum Comunista Internazionalista

GEAB N.49 PRIMO TRIMESTRE 2011

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paride1981
view post Posted on 20/11/2010, 18:54




Segnalo questa interessante analisi borghese sulla crisi in atto. Avvertono anche loro che ci troviamo di fronte ad una fase cruciale della storia:



GEAB N.49 PRIMO TRIMESTRE 2011: SUPERAMENTO DELLA SOGLIA CRITICA DELLO SMEMBRAMENTO GEOPOLITICO GLOBALE (trad. di G.P.)



Come aveva anticipato LEAP/E2020 nella sua lettera aperta ai capi del G20 pubblicata nell'edizione mondiale del Financial Times, il 24 marzo 2009, alla vigilia del vertice di Londra, la questione di una riforma sostanziale del sistema monetario internazionale è il cuore di qualsiasi tentativo di controllo della crisi attuale. Ma ahinoi, come ha nuovamente dimostrato il fallimento del vertice del G20 di Séoul, la finestra d'opportunità per attuare con successo e in modo pacifico tale riforma si è richiusa dopo l’estate 2009 e non si riaprirà più prima del 2012/2013 (1).

Il mondo, infatti, è preso nella fase di smembramento geopolitico mondiale di cui avevamo annunciato l'inizio per la fine del 2009 e che si traduce, meno di un anno più tardi, nella moltiplicazione rapida dei movimenti, delle difficoltà economiche, delle instabilità di bilancio, dei conflitti monetari,… sede di scosse geopolitiche radicali. Con il vertice del G20 di Séoul, che segna la presa di coscienza planetaria della fine della sovranità americana sull’agenda internazionale e della sua sostituzione con “un ciascuno per sé„ generalizzato, si è inaugurata una nuova tappa della crisi che incita il gruppo di LEAP/E2020 a lanciare un nuovo allarme. Infatti, il mondo sta superando la soglia critica della fase di smembramento geopolitico globale. Come ogni passaggio oltre la soglia critica in un sistema complesso, ciò genererà, fin dal primo trimestre 2011, una processione di fenomeni non-lineari, vale a dire, di evoluzioni che sfuggiranno “alle norme abituali„ e “alle proiezioni tradizionali„ tanto in termini economici che monetari, finanziari, sociali e politici. In questa GEAB N°49, oltre all'analisi delle sei principali transizioni che segnano il passaggio oltre questa soglia critica dello smembramento geopolitico mondiale, il nostro gruppo presenta numerose raccomandazioni per far fronte alle conseguenze di questa nuova tappa della crisi. In particolare, riguardo all'insieme divise/tassi interessi/Oro & Metalli preziosi, alla preservazione di ricchezza e alla sostituzione della sua misurabilità col dollaro US, “alle bolle„ agli attivi formulati in dollari US, alle borse e alle categorie d'imprese particolarmente fragili in questa fase della crisi. LEAP/E2020 vi presenta anche “i tre riflessi semplici„ da adottare per comprendere meglio ed anticipare il nuovo mondo in gestazione. D'altra parte, in questo numero del GEAB, il nostro gruppo descrive il doppio choc elettorale franco-tedesco del 2012/2013. Infine, presentiamo un estratto del manuale di anticipazione politica scritto da Marie-Elena Caillol, il presidente del LEAP, che è appena apparso in francese, inglese, tedesco e spagnolo per le edizioni Anticipolis.



In questo comunicato pubblico del GEAB N°49, il nostro gruppo ha scelto di presentare tre delle sei transizioni che caratterizzano la soglia critica che il mondo sta oltrepassando. La crisi che viviamo è caratterizzata da un'evoluzione di ampiezza planetaria che si svolge a due livelli certamente correlati ma diversi per natura. Da una parte, la crisi traduce i cambiamenti profondi della realtà economica, finanziaria e geopolitica del nostro mondo. Accelera ed amplifica le tendenze di fondo all’opera da molti decenni, tendenze che abbiamo descritto regolarmente nella GEAB dal suo lancio, all’inizio del 2006. E d'altra parte, riflette la progressiva presa di coscienza collettiva di questi cambiamenti. Questa presa di coscienza è in sé un fenomeno di psicologia collettiva planetaria che forgia anche lo sviluppo della crisi e che induce in particolare bruschi colpi d' acceleratore alla sua evoluzione. In questi ultimi anni, abbiamo varie volte anticipato “punti di flessione„ della crisi che corrispondevano precisamente “a salti bruschi„ in questa presa di coscienza collettiva delle trasformazioni in corso. Ma valutiamo che un fascio effettivo “di rottura„ si è concretizzato attorno al vertice del G20 di Séoul che concorre a far raggiungere una tappa fondamentale alla coscienza collettiva globale per quanto riguarda lo smembramento geopolitico mondiale. E’ questo il fenomeno che conduce LEAP/E2020 ad identificare l’oltrepassamento della soglia critica e lanciare un allarme sulle conseguenze di questo passaggio a partire dal primo trimestre del 2011. Attorno alla data del vertice del G20 di Séoul, LEAP/E2020 ha così identificato un fascio effettivo “di rottura„. Esaminiamo i principali eventi interessati (2) e le loro conseguenze caotiche.


Seguito e fine “della Quantitative Easing„: La fed entra “in zona sorvegliata„


La decisione della FED di lanciare il suo “Quantitative Easing II„ (con il riacquisto di 600 miliardi di buoni del tesoro US da qui al giugno 2011) ha causato, per la prima volta dal 1945, una critica generale e spesso virulenta da parte della quasi totalità delle altre potenze mondiali: Giappone, Brasile, Cina (3), India, Germania, paesi dell' ASEAN (4),… (5) Non è la decisione della Fed che segna la rottura, c' è piuttosto il fatto che per la prima volta, la banca centrale US si fa letteralmente “colpire„ dal resto del mondo (6), e in maniera pubblica e determinata (7). Si è lontani infatti dall’ambiente ovattato di Jackson Hole e dalle riunioni dei banchieri centrali. La minaccia di Ben Bernanke ai suoi colleghi di cui GEAB ha riportato l’eco nel suo numero 47 non ha dunque avuto l' effetto scontato che il patron della Fed s’aspettava. Il resto del mondo ha chiaramente esplicitato nel novembre 2010 che non intendeva lasciare più la FED stampare dollari a volontà per cercare di risolvere i problemi degli Stati Uniti a scapito degli altri paesi del pianeta (8). Il dollaro sta ridiventando ciò che dovrebbe essere ogni valuta nazionale: la valuta, e dunque il problema, del paese che la stampa. In questo ultimo scorcio del 2010, abbiamo così appena vissuto la fine dell’epoca dove il dollaro era la valuta degli Stati Uniti ed "il problema" del resto del mondo come aveva riassunto bene la questione John Connally nel 1971, in occasione della decisione unilaterale USA di eliminare la convertibilità in oro della valuta americana. Perché? Semplicemente perché la riserva federale deve ormai tenere conto dell’opinione del mondo esterno (9). Essa non è stata ancora messo sotto tutela, ma entra “in zona sorvegliata„ (10). Secondo LEAP/E2020, si può così già anticipare che non ci sarà “il Quantitative Easing III„ (11), indipendentemente dalle opinioni dei dirigenti americani sull'argomento (12), o che si svilupperà alla fine del 2011 sul fondo di un conflitto geopolitico radicale e sul crollo del dollaro US (13).



Austerità europea: moltiplicazione delle resistenze sociali, aumento dei populismi, rischio di radicalizzazione delle nuove generazioni ed aumenti delle imposte.


Da Parigi a Berlino (14), da Lisbona a Dublino, di Vilnius a Bucarest, da Londra a Roma,… le manifestazioni e gli scioperi si moltiplicano. La dimensione sociale dello smembramento geopolitico globale è la realtà dell’Europa in questa fine del 2010. Se questi eventi non giungono per il momento a perturbare i programmi d'austerità decisi dai governi europei, traducono un'evoluzione collettiva significativa: le opinioni pubbliche stanno uscendo dal loro torpore dell'inizio della crisi prendendo coscienza della sua durata e del suo costo (sociale e finanziario) (15). Le prossime elezioni dovrebbero dunque fare pagare un costo elevato a tutti i gruppi al potere che hanno perso di vista il fatto che senza equità, l'austerità non beneficia di nessun sostegno popolare (16). Per il momento, i gruppi al potere continuano principalmente ad applicare le ricette del periodo antecedente alla crisi (cioè la soluzione neo-liberale basata su riduzioni d' imposte per le famiglie più agiate e aumento delle imposte indirette di qualsiasi tipo). Ma l'aumento in potenza dei conflitti sociali (che è inevitabile secondo LEAP/E2020) ed i cambiamenti politici che appariranno nelle prossime elezioni nazionali paese dopo paese, genererà la rimessa in discussione di queste soluzioni… ed una moltiplicazione brutale dei partiti populisti ed estremisti (17): l'Europa “si indurirà„ politicamente. Parallelamente, dinanzi a ciò che appare sempre più come un tentativo incosciente della generazione dei “babyboomer„ di fare pagare il conto alle nuove generazioni, si può anticipare una moltiplicazione delle reazioni violente di quest’ultime (18). Per il nostro gruppo, si dovrà far fronte alla loro radicalizzazione se la situazione apparirà senza uscita, in mancanza di un compromesso. Ma senza evoluzione in rialzo delle entrate fiscali, il solo compromesso credibile ai loro occhi sarà un ribasso delle pensioni attuali piuttosto che un aumento dei costi d’istruzione. L'oggi è sempre un compromesso tra ieri e domani, in particolare in materia fiscale! D’altronde, le conseguenze fiscali probabili di queste evoluzioni saranno un aumento delle imposte sui redditi alti ed i redditi da capitale, di nuove tasse sulle banche e di un nuovo volontarismo comunitario in materia di protezione doganale delle frontiere (19). I partner commerciali dell’ Ue dovrebbero prenderne coscienza molto rapidamente (20)



Giappone: ultimi sforzi per resistere all’orbita cinese

Da molte settimane Tokio e Pechino si consegnano ad un conflitto diplomatico di rara intensità. Sotto diversi pretesti (nave cinese che è penetrata nelle acque territoriali giapponesi (21), massicci acquisti cinesi di titoli giapponesi che fanno apprezzare lo Yen,…), Pechino e Tokio si scambiano parole molto dure, limitano le loro relazioni di alto livello, chiamano a testimoniare l'opinione internazionale,… la visibilità mondiale di questa querelle sino-giapponese è soprattutto rivelatrice agli occhi dei paesi della regione del grande assente, cioè gli Stati Uniti. Infatti, se queste querelles illustrano chiaramente la volontà crescente di Pechino di affermarsi come la potenza dominante dell’Asia dell’Est e del Sud-Est ed il tentativo del Giappone di opporsi a questa egemonia cinese regionale, nessuno può ignorare che la presunta potenza dominante in questa regione del mondo dal 1945, cioè gli Stati Uniti, è stranamente assente del conflitto. Si può dunque pensare che si assiste ad una prova di dimensione reale, da parte della Cina, che vuole misurare la propria nuova influenza sul Giappone; e, da parte del Giappone, per valutare quel che resta della capacità d' azione americana in Asia di fronte alla Cina. Gli eventi di quest'ultime settimane mostrano che nella sua paralisi politica e la sua dipendenza economica e finanziaria rispetto alla Cina, Washington preferisce restare aux abonnés absents (parte evanescente). Senza dubbio in Asia questo spettacolo contribuisce ad una presa di coscienza rapida che una tappa viene superata in termini di ordine regionale (22); e che in Giappone, sprofondato in una recessione senza fine (23), gli interessi economici legati al mercato cinese ne escono rafforzati.

Per concludere, questo fascio d' eventi, centrati intorno al vertice del G20 che si dimostra chiaramente incapace di risolvere le cause dei conflitti economici, finanziari e monetari tra i suoi principali membri, ha contribuito a fare oltrepassare una tappa decisiva nella presa di coscienza collettiva mondiale del processo di smembramento geopolitico globale in corso. E questa presa di coscienza accresciuta accelererà ed amplificherà, essa stessa, dall'inizio del 2011 i cambiamenti che influiscono sul sistema internazionale così come sulle nostre società, generando fenomeni non lineari, caotici come quelli descritti in questo GEAB e nei precedenti. Come abbiamo sottolineato nel settembre 2010, insistiamo sul fatto che il principale tra questi sarà l'entrata degli Stati Uniti in un'era di austerità a partire dalla primavera 2011. Senza ignorare che una delle sorprese dei diciotto mesi a venire può essere semplicemente l’annuncio che l' economia cinese avrà superato quella degli Stati Uniti fin dal 2012 come indica il Wall Street Journal del 10/11/2010, il quale riporta le analisi del Conference Board (24
 
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