Forum Comunista Internazionalista

Lettera di Stalin al compagno Ivanov, riguardante il socialismo in un solo paese

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Psychedelic_Alexi
view post Posted on 5/2/2009, 23:46 by: Psychedelic_Alexi




Non vorrei sembrare petulante ma penso sia interessante la lettura della Sentenza del Processo al Centro Trotzkista-Zinovievista davanti al Tribunale Militare della Corte Suprema dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.

Per gli interessati lo metto fra spoiler: (ah, esorto gentilmente a lasciare da parte le artificiose "critiche" in stile wikipediano, grazie :) )
SPOILER (click to view)
dalla Sentenza del Processo al Centro Trotzkista-Zinovievista davanti al Tribunale Militare della Corte Suprema dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.

Mosca 24 agosto 1936
... L'istruttoria e i dibattiti del processo hanno stabilito quanto segue:
Nell'autunno del 1932, in virtù di una direttiva di L. Trotzkij, ricevuta da I.N. Smirnov, dirigente dell'organizzazione trotzkista clandestina nell'URSS, ha avuto luogo l'unificazione dei gruppi controrivoluzionari clandestini trotzkisti e zinovievísti, che hanno formato un "centro unificato" formato da Zinoviev, Kamenev, Evdokimov e Bakaiev (di parte zinovievista) e da Smirnov, Ter-Vaganian e Mrashkovskij (di parte trotzkista).
L'unificazione di questi gruppi controrivoluzionari è stata realizzata sulla base dell'applicazione del terrorismo individuale contro i dirigenti del partito comunista dell'URSS e del governo sovietico.
Trotzkisti e zinovievisti, conformemente alle dirette indicazioni di Trotzkij, trasmesse al "centro unificato" tramite gli imputati Smirnov, Goltzman e Dreitzer, durante il periodo che va dal 1932 al 1936, hanno concentrato tutta la loro attività ostile al governo sovietico e al partito comunista dell'URSS, sull'organizzazione del terrorismo contro i dirigenti di quest'ultimo.
Il tribunale ha stabilito che il "centro unificato", grazie alle immediate direttive di Trotzkij e di Zinoviev, ha organizzato e realizzato, il 1° dicembre 1934, per mezzo del gruppo terroristico clandestino zinovievista di Leningrado — Nikolaiev-Kotolynov — l'abominevole assassinio di Serghiej Mironovich Kirov, membro dell'Ufficio del Comitato Esecutivo Centrale dell'URSS e del Comitato Centrale del partito comunista dell'URSS.
Non limitandosi all'assassinio del compagno Kirov, il centro trotzkista-zinovievista ha preparato una serie di atti terroristici contro i compagni Stalin, Voroscilov, Zdanov, Kaganovich, Orgionikidze, Kossior e Postyscev.
Dal materiale fornito dai dibattiti e dalle confessioni degli imputati Zinoviev, Kamenev, Evdokimov, Bakaiev, Mrashkovskij e Dreitzer, è stato stabilito che L. Trotzkij, dall'estero, e Zinoviev all'interno del Paese, hanno affrontato con ogni mezzo i preparativi dell'assassinio del compagno S.M. Kirov. A tale scopo, Kamenev si è recato, nel giugno 1934, su missione del centro trotzkista-zinovievista unificato, a Leningrado, dove ha condotto con Iakovlev capo di uno dei gruppi terroristici di Leningrado — il cui caso sarà oggetto di un processo a parte — trattative sull'organizzazione di un atto terroristico contro il compagno Kirov.
Il tribunale ha del pari stabilito che, su missione del "centro unifìcato", anche l'imputato Bakaiev si è recato a Leningrado, nel novembre 1934, per controllare a che punto fosse il gruppo terroristico Nikolaiev-Kotolynov di Leningrado, per l'esecuzione dell'assassinio del compagno Kirov. Durante una riunione clandestina dei membri di questo gruppo terroristico di Leningrado, Bakaiev ha ricevuto il resoconto orale di Leonid Nikolaiev, futuro assassino del compagno Kirov e, in nome del centro trotzkista-zinovievista unificato, ha dato a lui e ai suoi complici una serie di indicazioni pratiche sull'organizzazione dell'assassinio del compagno S.M. Kirov. In base a queste indicazioni L. Nikolaiev e i suoi complici il 1° dicembre 1934 hanno perpetrato l'abominevole assassinio del compagno S.M. Kirov.
Il tribunale ha del pari stabilito che nel 1934 gli imputati Bakaiev, Reingold e Dreitzer, in base alle decisioni del "centro unificato", hanno cercato, in due riprese, di attentare alla vita del compagno Stalin.
Al fine di meglio realizzare gli atti terroristici che aveva deciso di eseguire, il "centro unificato" ha formato a Mosca, nel 1933, un'organizzazione detta "centro terroristico di Mosca" che si coniponeva degli imputati Reingold, Pikel e Dreitzer, sotto la direzione dell'imputato Bakaiev, membro del "centro unificato". Il "centro unificato" incaricò l'imputato Bakaiev dei preparativi pratici per realizzare l'assassinio dei compagni Stalin e Kirov, e l'imputato Dreitzer, membro del "centro terroristico di Mosca", dell'organizzazione di un "azione terroristica" contro il compagno Voroscilov.
L. Trotzkij non contento di organizzare, sotto la direzione immediata del "centro unificato", una serie di azioni terroristiche contro i dirigenti dello Stato sovietico e del partito comunista dell'URSS ha inviato sistematicamente, dal 1932 al 1936 dall'estero nell'URSS, parecchi terroristi per questi stessi fini.
Nel novembre del 1932 L. Trotzkij ha inviato nell'URSS Berman-Iurin e Fritz David, i quali, prima della loro partenza, ricevet-tero da Trotzkij in persona delle istruzioni sull'organizzazione dell'assassinio del compagno Stalin.
Lo stesso anno, L. Trotzkij ha inviato a Mosca da Berlino il terrorista Nathan Lurié. Con Franz Weiz, agente della Gestapo e uomo di fiducia di Himmler (attuale capo della Gestapo), che a quell'epoca abitava a Mosca come osservatore straniero, Nathan Lurié preparava attentati contro la vita dei compagni Stalin, Voroscilov, Kaganovich e Orgionikidze.
Durante l'inverno 1932-33, quando Franz Weiz lasciò Mosca, Nathan Lurié e il suo gruppo terroristico continuarono a preparare queste azioni terroristiche assieme all'imputato Mosè Lurié che, nel marzo 1933, era arrivato a Mosca da Berlino e che aveva del pari ricevuto da Trotzkij il compito di affrettare le azioni terroristiche contro dirigenti del potere sovietico e del partito comunista dell'URSS.
Nel 1934, mentre si trovava ai cantieri di Celiabinsk, Nathan Lurié ha cercato di attentare alla vita dei compagni Kaganovich e Orgionikidze. Infine, il 1° maggio 1936 lo stesso Nathan Lurié, su direttiva di Mosè Lurié, e in seguito a un precedente accordo con questi, ha tentato di compiere un attentato contro il compagno Zdanov durante la manifestazione del 1° maggio a Leningrado.
Durante l'estate del 1935, L. Trotzkij, tramite suo figlio L. Sedov, ha fatto passare dalla Germania nell'URSS il terrorista V. Olberg che usufruiva di un passaporto falso della Repubblica dell'Honduras. Questo passaporto è stato acquistato da V. Olberg con l'aiuto della Gestapo, la polizia segreta tedesca, dopo che aveva già ottenuto, tramite Sedov, figlio di L. Trotzkij, il consenso di quest'ultimo, di servirsi a questo scopo della collaborazione della polizia segreta tedesca.
Al suo arrivo nell'URSS, V. Olberg è entrato in contatto con il gruppo terroristico controrivoluzionario trotzkista della città di Gorkij e ha preparato parecchi terroristi che, il 1° maggio 1936,
avrebbero dovuto compiere a Mosca, sulla piazza Rossa, un attentato terroristico contro i dirigenti del governo sovietico e del partito comunista dell'URSS.
I dibattiti hanno del pari stabilito che il centro terroristico trotzkista-zinovievista, oltre alla preparazione di azioni terroristiche contro i compagni Stalin, Voroscilov, Zdanov, Kaganovich, Orgioníkidze, preparava nello stesso tempo azioni terroristiche contro i compagni Kossior e Postyscev, con l'aiuto del gruppo terroristico ucraino che agiva sotto la direzione del trotzkista Mukin, il cui caso sarà oggetto di un processo a parte ...

Ovviamente la sentenza era tratta dalle prove e dalle confessione degli imputati tra cui possiamo trovare quella di Zinoviev, per chi interessa metterò anche questa fra spoiler:

SPOILER (click to view)
Interrogatorio dell'imputato Zinoviev durante l'udienza antimeridiana del 20 agosto 1936


Zinoviev incomincia la sua deposizione con il racconto della istituzione del centro trotzkista-zinovievista unificato nel 1932. Zinoviev fa notare che, in fondo, non c'erano state divergenze essen¬ziali tra trotzkisti e zinovievisti.
« Le nostre divergenze con Trotzkij », dice Zinoviev, « dopo .il XV Congresso, durante il quale Trotzkij ha usato all'indirizzo mio e di Kamenev il termine "tradimento", non erano altro che una scappatoia, un alterco. Non abbiamo commesso nessun tradimento contro Trotzkij, non abbiamo tradito, ancora una volta, nient'altro che il partito di cui facevamo parte. Ma è proprio a questo punto che ci siamo lanciati completamente nel doppio gioco, incominciato già molto prima fin dal 1926 e dal 1927; ma solo dal 1928, dopo il XV Congresso del partito comunista dell’URSS, non potevamo più fare un paso o dire una parola, senza tradire, in un modo o nell’altro, il partito, senza cadere nel doppio gioco.
Dal 1928 al 1932 non ci furono mai sostanziali differenze tra noi e i trotzkisti. Così fummo trascinati verso il terrorismo dalla forza delle cose. Abbiamo basato i nostri calcoli sulla crescita delle difficoltà, sperando che queste assumessero proporzioni tali da ren¬dere possibile un'azione scoperta per noi, per la destra, per i trotz¬kisti e i piccoli gruppi ad essi vicini. Abbiamo pensato di agire su un fronte unico. Allora pensavamo che la destra avesse più possibilità di riuscita, poiché i loro pronostici si sarebbero in gran parte avverati ed i loro uomini avrebbero avuto più ascendente. In quel periodo, abbiamo cercato soprattutto di far risaltare ciò che mag-giormente ci avvicinava alla destra.
Nello stesso periodo », continua Zinoviev, « alcuni gruppi clandestini di tendenze di destra, al pari delle cosiddette "sinistre", cercavano di stabilire un contatto con me e Kamenev. Questi tenta¬tivi provenivano da ciò che restava dell` “opposizione operaia”: Chliapnikov, Medvedev, dai cosiddetti "gruppi di sinistra": fra cui Lominadze, Sciatskin, Sten e altri, e da certi isolati, quali Smilga, e, fino a un certo punto, Sokolnikov. Nella seconda metà del 1932 avevamo capito che i nostri calcoli sulla crescita delle difficoltà nel Paese erano sbagliati. Incominciavamo a capire che il partito e il suo Comitato Centrale avrebbero vinto queste difficoltà; ma, duran¬te la prima e la seconda metà del 1932, bruciavamo di odio contro il Comitato Centrale del partito e contro Stalin.
Eravamo convinti », dice Zinoviev, « che bisognava a tutti i costi rimpiazzare i dirigenti e questo cambio della guardia doveva essere fatto da noi d'accordo con Trotzkij. E' stato in queste circo¬stanze che mi sono incontrato con Smirnov, che durante questo processo mi accusa spesso di mentire. È vero, ho mentito spesso; ho incominciato a mentire dal momento in cui mi sono messo sulla strada della lotta contro il partito bolscevico. Poiché anche Smirnov ha imboccato questa strada di lotta contro il partito, anche lui men¬te. Ma la differenza tra me e lui sta probabilmente in questo: io, in questo momento, ho preso la ferma decisione di dire tutta la ve¬rità, mentre lui sembra averne presa un'altra ».
Vyshinskij: In questo momento, voi dite tutta la verità?
Zinoviev: In questo momento e fino alla fine dirò tutta la verità.
V.: Ricordatevi che anche il 15 e il 16 gennaio del 1935, all’Udienza del Tribunale militare della Corte suprema, voi sostenevate di dire tutta la verità.
Z.: Il 15 e il 16 gennaio del 1935 non ho detto tutta la verità.
V.: Non l'avete detta, ma affermavate di dirla.
Zinoviev continua la sua deposizione dicendo che nel 1931, nel corso dei suoi colloqui con Smirnov, erano arrivati entrambi al¬la decisione di unificare i trotzkisti e gli zinovievisti sulla base del terrorismo, seguendo in ciò la direttiva di Trotzkij.
« Anche Smirnov », dice Zinoviev, « era completamente d'ac¬cordo con questa direttiva e la diffondeva con calore e convinzio¬ne. Abbiamo parlato a lungo con Smirnov della scelta degli uomini per l'azione terroristica, e abbiamo stabilito contro quali persone essa doveva essere diretta. Abbiamo nominato, prima di tutti, Sta¬lin, poi Kirov, Voroscilov e gli altri dirigenti del partito e del go¬verno. Fu creato un centro terroristico trotzkista-zinovievista, per realizzare tale piano; in questo centro io avevo il ruolo principale, al pari di Smirnov che rappresentava i trotzkisti ».
Vyshinskij: Riassumendo le vostre deposizioni, si può arriva¬re alla conclusione che, nell'organizzazione del blocco e del centro terroristico trotzkista-zinovievista, il ruolo decisionale spettava da una parte a voi, che dirigevate gli zinovievisti, e dall'altra a Trotzkij per mezzo dei suoi rappresentanti?
Zinoviev: Esatto.
V.: In questo periodo, il principale rappresentante di Trotzkij, il suo sostituto nell'URSS era Smirnov?
Z.: E' così.
V.: Per l'unificazione tra trotzkisti e zinovievisti, riconoscere la necessità del terrorismo era condizione indispensabile?
Z.: Sì.
V.: Vi siete accordato con Smirnov sulla scelta delle persone che dovevano per prime essere colpite dall'azione terroristica? È vero che queste persone erano Stalin, Kirov, Voroscilov?
Z.: Questo problema è stato discusso nel centro.
Nel corso della sua deposizione e nelle sue risposte alle do¬mande del procuratore sui passi fatti per preparare l'assassinio dei dirigenti del partito e del governo, Zinoviev racconta poi che nel¬l'autunno del 1932 c'era stata una riunione a Ilinskoie, alla quale avevano preso parte Zinoviev, Kamenev, Evdokimov, Bakaiev, Ka¬rev. In questa riunione era stata affidata a Bakaiev la direzione pra¬tica dell'attività terroristica.
« Quando, dopo l'affare Rjutin, andammo in esilio con Kame¬nev, affidammo la direzione dell'attività terroristica a Evdokimov, Bakaiev e Smirnov. Riponevamo grandi speranze soprattutto in Smirnov.
In questo periodo », continua Zinoviev, « ho avuto dei collo¬qui con Tomskij, con cui ho parlato della nostra unificazione con i trotzkisti. Tomskij si è dimostrato pienamente solidale con noi. Al nostro ritorno dall'esilio ci siamo affrettati a mettere un riparo, se così si può dire, alla falla prodottasi nella nostra attività terroristica, a riparare allo smacco dei cospiratori. Avevamo fretta di riguadagnare la fiducia perduta per poter continuare la nostra attività terroristica. Riprendemmo la vecchia tattica che consisteva nel,combinare il doppio gioco sempre più sottile, sempre più subdolo, con la preparazione del complotto.
Dopo l'assassinio di S.M. Kirov », dice Zinoviev, « la nostra perfidia si spinse a tal punto che io inviai alla "Pravda" una necro¬logia su Kirov. L'articolo però non fu pubblicato. Per quanto mi ricordi anche Kamenev e forse lo stesso Evdokimov hanno scritto necrologie su Kirov. Comunque Kamenev sapeva che stavo per man¬dare il mio articolo ».
Vyshinskij: Dunque l'avete fatto avendolo concordato in pre¬cedenza?
Zinoviev: Se ricordo bene, ho detto a Kamenev che avrei man-dato una necrologia e mi sembra che egli abbia risposto che ne avrebbe mandata una anche lui, o che ci sarebbe stata, forse, una necrologia collettiva da parte della sua istituzione e lui l'avrebbe firmata.
Vyshinskij (a Kamenev): Imputato Kamenev, ve ne ricordate?
Kamenev: Non me ne ricordo; non sapevo nemmeno che Zi¬noviev aveva l'intenzione di scrivere una necrologia. Sapevo che Zinoviev, dopo gli eventi del 1° dicembre e dopo l'arresto di Ba¬kaiev e di Evdokimov, era venuto da me con la bozza di una lettera per Iagoda, commissario generale della polizia di Stato, nella quale dichiarava di essere preoccupato di questi arresti e chiedeva di es¬sere convocato per mettere in chiaro che lui, Zinoviev, non aveva niente in comune con questo delitto.
Vyshinskij (a Zinoviev): Imputato Zinoviev, il fatto si è svol¬to in questo modo?
Zinoviev: Sì.
Kamenev: Poi ho detto che non bisognava farlo, perché pen¬savo che, dopo quanto avevamo fatto, dovevamo conservare un po' di sangue freddo.
V.: Siete riuscito a conservare il vostro sangue freddo?
K.: Sì, non ho mai scritto una lettera simile.
Zinoviev racconta, poi, di aver inviato a Leningrado, nel 1934, Bakaiev per rendersi conto dell'andamento del lavoro fattovi in vi¬sta dell'assassinio di Kirov.
« Ho inviato a Leningrado Bakaiev, che aveva tutta la nostra fiducia e che conosceva perfettamente l'effettivo dei terroristi, per¬ché controllasse gli uomini, la situazione, il grado di preparazio¬ne, ecc. Al suo ritorno da Leningrado, Bakaiev mi informò che tut¬to era a posto ».
Vyshinskij: Eravate sicuro che andasse tutto bene?
Zinoviev: Ritenevo che tutto il lavoro fosse ormai finito.
V.: Avete sollecitato, avete affrettato l'assassinio di Kirov? Ci furono momenti in cui manifestaste scontento per una certa len-tezza da parte dei vostri uomini?
Z.: Sì, espressi un certo scontento.
V.: Si può dire, allora, che siete stato non solo organizzatore e ispiratore dell'assassinio di Kirov, ma anche artefice della sua pronta realizzazione?
Z.: A un certo punto cercai di accelerare i tempi.
Zinoviev parla dei suoi incontri con M. Lurié (Emel) che ave¬va portato direttive terroristiche da Trotzkij. « Sapevo », dichiara Zinoviev, « che M. Lurié era un trotzkista, e non solo un trotzkista, ma, quando parlava, si sentiva un linguaggio fascista ».
Vyshinskij: In che cosa si manifestava questo fascismo?
Zinoviev: Nel fatto che diceva nella situazione attuale, dob¬biamo utilizzare qualsiasi mezzo.
Dalle risposte di M. Lurié alle domande di Vyshinskij si viene a conoscenza del fatto che Zinoviev ha visto in tre riprese Lurié, al suo ritorno da Berlino, e che una conversazione a quattr'occhi ha avuto luogo in un incontro nell'appartamento di Zínoviev. Si trat-tava delle direttive terroristiche di Trotzkij, ricevute da M. Lurié a Berlino tramite Ruth Fisher e Maslov e trasmesse poi da M. Lurié a Zinoviev tramite Hertzberg.
« Ho chiesto a Zinoviev », dichiara M. Lurié, « se era al cor¬rente dell'affare Nathan Lurié. Zinoviev ha risposto affermativa¬mente ».
M. Lurié ha detto poi a Zinoviev che N. Lurié era in contatto con un certo Franz Weiz. Alla domanda di Zinoviev sull'identità di questo Franz Weiz, M. Lurié rispose che era l'uomo di fiducia di Himmler, attuale capo della Gestapo.
« Gli ho domandato di nuovo », dice M. Lurié, « se fosse al corrente della attività di questa organizzazione e Zinoviev ha rispo¬sto affermativamente. Alla mia perplessità sulla possibilità per dei marxisti di ricorrere al terrorismo individuale e di intrattenere re¬lazioni con gruppi fascisti, ricevetti la seguente risposta: "Siete pu¬re uno storico, Mosè Ilijch" e Zinoviev fece il confronto con Bi¬smark e Lassalle, aggiungendo: "Perché, nel momento attuale, non potremmo servirci di HimmIer? " ».
Dopo le dichiarazioni di Lurié, Zinoviev afferma che la frase su Lassalle e Bismark è stata pronunciata dallo stesso Lurié; rico¬nosce, tuttavia, di aver ricevuto la sua visita e di essersi intratte¬nuto con lui sul terrorismo. Rispondendo, poi, alle domande del presidente Ulrich sulla sua partecipazione alla preparazione del¬l'azione terroristica contro Stalin, l'imputato Zinoviev dichiara di avervi preso parte e di essere stato al corrente di due tentativi di
attentare alla vita di Stalin. A questi tentativi hanno partecipato Reíngold, Dreitzer e Pikel.
Zinoviev conferma del pari di aver raccomandato a Bakaiev, dirigente dei gruppi terroristici, il suo segretario personale Bogdan come esecutore dell'assassinio di Stalin.
Vyshinskij: Avete raccomandato Bogdan a Bakaiev perché rea¬lizzasse l'assassinio di Stalin. Lo confermate?
Zinoviev: Lo confermo.



Buonanotte!
 
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