Forum Comunista Internazionalista

Lettera di Stalin al compagno Ivanov, riguardante il socialismo in un solo paese

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Psychedelic_Alexi
view post Posted on 5/2/2009, 23:05 by: Psychedelic_Alexi




CITAZIONE
tu difendi uno Stato corrotto da politiche antioperaie e reazionarie, io difendo la resistenza disperata dei nuclei bolscevichi sopravvissuti alla morte del vecchio

Ma questo è un tuo parere, pur assurdo che sia. Se tu non vedi altro che uno Stato corrotto da politiche antioperaie e reazionari, tanto piacere se t'hanno convinto di sta cosa, certo che se uno lo dicesse dello Stato di Lenin (mi riferisco al tempo di Lenin, come quando mi riferisco al Stalin, mi riferisco al periodo di Stalin) alla fine non lo smuoveresti da quella posizione nemmeno con i fatti.
Se addirittura vedi in una piccola minoranza clandestina, l'avanguardia del proletariato, non è problema mio, come dicevi tu prima: basta saperlo! Inutile dire che Lenin condannava il frazionismo, inoltre certi figuri il centralismo democratico non sapevano dove stava di casa.
Continuate ancora a prendervela con il socialismo in un solo paese, quando almeno è stato l'unico che ci ha provato e si è applicato, tenendo conto le necessità storiche. Al tempo c'erano due alternative, è quella del socialismo in un solo paese era quella più concreta e meno utopica.

La "tua" opinione sui processi di Mosca, non mi pare nulla di nuovo, roba tritata e ritritata
Così giusto per curiosità metto un pezzo dell'interrogatorio a Bucharin, comunque sui processi ho già postato alcune cose, penso che bastino già, ma se vi interessa sapere altro, basta che chiedete.

V.: Nel 1918, non eravate favorevole all'assassinio dei dirigenti del nostro partito e del governo?
B.: No, non lo ero.
V.: Eravate favorevole all'arresto di Lenin?
B.: All'arresto? Vi sono stati due casi di questo genere: il primo, l'ho raccontato allo stesso Lenin; sul secondo, non gli ho detto niente, per ragioni relative alla cospirazione. Se volete, posso spiegarvi i particolari. Ve ne sono parecchi.
V.: Ve ne sono?
B.: Sì.
V.: E per uccidere Vladimir Ilijch?
B.: Dapprima avevamo parlato di arrestarlo per ventiquattr'ore. C'era questa formula, e poi la seconda...
V.: E se Vladimir Ilijch non si fosse arreso?
B.: Ma Vladimir Ilijch, come sapete, non si batteva mai a mano armata, non era uno spadaccino.
V.: Contavate dunque che Vladimir Ilijch non avrebbe oppo
sto resistenza quando vi foste presentati per arrestarlo?
B.: Vedete, posso fare riferimento a un'altra persona. Quando i socialisti rivoluzionari "di sinistra" hanno arrestato Dzerzinskij, questi non ha opposto la minima resistenza armata.
V.: Questo dipende, caso per caso, dalla situazione concreta.
Dunque, all'occorrenza, voi non prevedevate alcuna resistenza?
B.: No.
V.: E per l'arresto del compagno Stalin, nel 1918, la prevedevate?
B.: Vi sono stati, in quel periodo, numerosi incontri riguardanti...
V.: Non vi sto interrogando sugli incontri, ma sul piano per arrestare il compagno Stalin.
B.: Siccome non concordo con voi, quando parlate di un piano, consentitemi di chiarire alla Corte che cosa è accaduto in realtà. Si può dire dunque che allora non avevamo un piano, ma abbiamo avuto un incontro.
V.: A quale proposito?
B.: Abbiamo avuto un incontro relativo alla formazione di un nuovo governo, composto di "comunisti di sinistra".
V.: Io vi chiedo: nel 1918 avevate un piano per l'arresto del compagno Stalin?
B.: Non di Stalin. C'era un piano per l'arresto di Lenin, Stalin e Sverdlov.
V.: Di tutti e tre, Lenin, Stalin e Sverdlov?
B.: Precisamente.
V.: Dunque, non del compagno Stalin, ma dei compagni Lenin, Stalin e Sverdlov?
B.: Precisamente.
V.: C'era un piano per l'arresto?
B.: Ho detto: non c'era un piano, ma abbiamo avuto degli incontri su questo argomento.
V.: E a proposito dell'assassinio dei compagni Stalin, Lenin e Sverdlov?
B.: Niente di tutto questo.
V.: Per chiarire questo punto, chiederò alla Corte di citare oggi, alla fine di questa udienza o alla prossima, i seguenti testimoni: Iakovleva, ex dirigente del gruppo dei "comunisti di sinistra"; Ossinskij, ex dirigente del gruppo dei "comunisti di sinistra"; Mantsev e poi i socialisti rivoluzionari di "sinistra", membri del Comitato Centrale dei socialisti rivoluzionari "di sinistra", Karelin e Kamkov, per interrogarli al fine di sapere se Bukarin e i "comunisti di sinistra" che egli dirigeva in quel periodo, insieme con i socialisti rivoluzionari "di sinistra" avevano un piano – e quale piano – per l'arresto e l'assassinio dei compagni Lenin, Stalin e Sverdlov. Per il momento non ho altre domande da fare.

 
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