Forum Comunista Internazionalista

Lettera di Stalin al compagno Ivanov, riguardante il socialismo in un solo paese

« Older   Newer »
  Share  
matteo.morganti
view post Posted on 5/2/2009, 22:16 by: matteo.morganti




Se invece di riportare lunghissime citazioni che producono il rumore di una caffetterria in ebollizione tale è il loro procedere confuso, e se invece di attaccare a testa bassa, ti impegnassi nella lettura delle tesi altrui, eviteresti di produrti in quelle prove pedanti e scolastiche. Non ci siamo per niente capiti, ora provo ad essere esplicito fino a rasentare la banalità. Non mi interessa Stalin, nè Lenin, nè Trotsky, nè Don Chisciotte o Sancio Panza, chiaro? Il soggettivismo ed il culto del capo lo lascio ai nostalgici, chiaro? Le nostre due sono opposte posizioni di classe, questo è il punto essenziale: tu difendi uno Stato corrotto da politiche antioperaie e reazionarie, io difendo la resistenza disperata dei nuclei bolscevichi sopravvissuti alla morte del vecchio (come chiamavano Lenin), ma non la difendo in quanto soggettività, ma in quanto avanguardia del proletariato, chiaro? Mi sta benissimo la tua posizione, ora so con chi ho a che fare, ed ognuno per la sua strada. Per quanto riguarda la figura personale di Stalin... ho studiato le sue opere a fondo, e fanno quasi tenerezza per l'infantilità delle tesi espresse, è stato il degno capo dei Togliatti e socialdemocratici vari del dopoguerra, il cui spessore teorico era pari all'altezza della carta su cui scrivevano, o come si diceva una volta: il loro pensiero non vale neppure il prezzo della carta su cui è vergato.
Sarebbe più utile discutere dell'insulsa teoria del socialismo in un solo paese, madre di tutte le fandonie riformiste, da questa aberrazione sono nate le varie: via italiana al socialismo, nuovo modello di sviluppo, coesistenza, blocchi contrapposti.......e chi più ne ha più ne metta. Io preferisco navigare nelle acque della teoria concreta che germoglia sempre dal seno fecondo della prassi, se si vuole scadere nel personalismo, si faccia pure, ma mi asterrò dal commentare tali diatribe. Per essere chiari: ho chiuso con la questione Stalin e sono disposto a discutere in merito alla teoria revisionista del socialismo in un solo paese.
P. S. I processi di Mosca, sono stati una farsa colossale: il grande accusatore Andrej Vyšinskij riportava accuse palesemente false in tutto e per tutto simili a quelle usate dai pubblici ministeri nazisti nei giorni seguenti la notte dei cristalli; si organizzavano omicidi e poi si faceva ricadere la colpa sull'opposizione cosiddetta di sinistra (rammento che il termine sinistra è stato usato dallo stalinismo come arma ideologica e quindi ecclettica: a seconda delle circostanze diventavi di sinistra o destra, mentre nell'analisi scientifica marxista questa "categoria" non ha mai trovato posto in quanto non derivante dalla struttura socio-economica, ma appunto dalla sovrastruttura in questo caso ideologica; i comunisti marxisti parlano di classi e dei loro rapporti, non di maleodoranti parole). Chiusa anche questa farsa nostalgica. Ognuno al fianco di chi ritiene opportuno, portando la propria tesi, basta con le diatribe sulle icone: compagni, parliamo dei rapporti di proprietà diceva Brecht al congresso degli scrittori
Mefistofele: dove manca il concetto, ecco all'uopo spuntare la parola. (Goethe, Faust)
 
Top
26 replies since 3/2/2009, 00:53   649 views
  Share