Forum Comunista Internazionalista

Lettera di Stalin al compagno Ivanov, riguardante il socialismo in un solo paese

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matteo.morganti
view post Posted on 5/2/2009, 16:24 by: matteo.morganti




CITAZIONE
Alexi: Vogliamo dire che nel Partito non c'era alcun infiltrato, alcuna spia, alcun controrivoluzionario, alcun sabotatore? Vogliamo negare che molte delle loro fandonie, in particolare di Trotsky, divennero propaganda per fascisti e borghesi? E' vero o no che Trotsky era talmente ossessionato che preferiva attaccare l'URSS invece di condannare l'aggressione nazista? Riteneva che l'unica possibilità di rovesciare il bolscevismo fosse quella di un intervento esterno ("La spinta per il movimento rivoluzionario degli operai sovietici sarà dato, verosimilmente, da avvenimenti esterni” Trotsky "Programma di Transizione")

Come non capire niente da un gigante del comunismo: eccone l'esempio. In questo scritto come nella "Rivoluzione Tradita" il combattente Trotsky porta avanti la propria tesi sulla particolare natura sociale dell'URSS: uno "stato operaio degenerato" in cui il proletariato sarebbe stato espropriato della propria funzione di guida (politica, culturale, spirituale... e chi più ne ha più ne metta), ragion per cui (a detta di Trotsky) sarebbe stata necessaria una rivoluzione non sociale (che c'era già stata con l'Ottobre ed i cui lasciti erano ancora in gran parte vivi), ma politica (in particolare antiburocratica) contro la dirigenza staliniana e la sua cricca annidiata nel PCUS, nei Soviet, nei Sindacati, e soprattutto nell'esercito e nella burocrazia retrograda a capo dei programmi di pianificazione (si pensi all'enorme potere del GOSPLAN e dei vari ministeri economici addetti). Trotsky (erede politico di Lenin, pur con qualche mancanza d'impostazione dialettica) era inoltre ancora convinto della necessità (di vita o di morte) della rivoluzione sociale nel cuore dell'Imperialismo, pena la sconfitta anche in URSS: quanto aveva ragione il vecchio Leone, e quanto si sbaglieranno i suoi tragici epigoni della IV Internazionale, nonché i fanciulli che rimpiangono i bei tempi andati di Baffone.
Quanto all'epoca dei grandi processi ... mi unisco alla pena del compagno Inverno, non tanto per chi scrive certe nefandezze, quanto per quei compagni che morirono a pugno chiuso e cantando l'internazionale davanti al plotone d'esecuzione armato da Caino Stalin e dalle frazioni della borghesia imperialista che lo avevano eletto a giudice e boia dell'Ottobre.
Invito pertanto Alexi a pensare bene a quello che scrive perchè la Storia ed il suo tribunale non perdonano le infamie ai danni del progresso sociale (prima o poi); lo invito anche a leggere alcune pietre miliari del compagno Bucharin, due su tutte:
- Bucharin Nikolaj / Economia del periodo di trasformazione, Jaca Book, 1971, 180 p. (purtroppo il titolo originale è stato tristemente cambiato, meglio sarebbe stato conservare il concetto di "transizione" al posto di trasformazione).
- Bucharin Nikolaj / L'economia mondiale e l'imperialismo, Samonà e Savelli, 1966, 340 p. (con prefazione entusiasta - a metà - di Lenin)
 
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26 replies since 3/2/2009, 00:53   649 views
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