Forum Comunista Internazionalista

Amadeo Bordiga, 1889-1970

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Motteler
view post Posted on 9/9/2008, 19:53




Diamo pane al pane: se proprio bisogna cercare le punte massime del marxismo d'italia, ma anche mondiali direi, è ad amadeo bordiga che bisogna guardare.
Criticabile quanto si vuole, ma dieci spanne sopra, in quanto a capacità teoriche e di analisi, ai più famosi e fedeli pci-isti italioti filo-URSS. Anche all'occhialuto zio di d'alema Gramsci, nella vulgata stalinista elevato erroneamente (ed interessatamente) ad unico padre del pcd'i ed unico marxista e rappresentante del bolscevismo italiano, stendendo un velo di oblio e silenzio sull'amico e compagno, nonchè maestro, Bordiga.

Non voglio riempire una paginata con un lungo copia incolla, vi rimando invece a questa interessantissima pagina web con biografia e estratti del pensiero di bordiga: digilander.libero.it/diesel43/

Buona lettura ;)

P.S. Non capisco perchè mi dà errore se provo ad inserire l'url completo di http:// ..
 
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MA07
view post Posted on 9/9/2008, 19:55




Benvenuto compagno,
Bordiga sottoscrivo è senz'altro il compagno italiano più importante della sinistra comunista.
 
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raes
view post Posted on 9/9/2008, 20:00




bordiga è importantissimo, ma sopratutto fino al 1926, dopo si isolò troppo.' fino a negare la necessità del partito durante il periodo controrivoluzionario, per lui si potevano fare solo riunioni di studio fù uno dei motivi della scissione del 1952
 
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Bèla Kun
view post Posted on 9/9/2008, 20:17




L'apporto di Bordiga al marxismo e al movimento comunista internazionale è stato preziosissimo. Anche dopo il 1926, anno in cui ci furono divergenze politiche importanti con compagni che rivendicavano la stessa tradizione, secondo me dette apporti fondamentali alla teoria marxista, pur con dei distinguo su alcune questioni..
Penso anche che il generoso apporto di Bordiga non sia solo patrimonio della sinistra comunista ma di TUTTO il movimento operaio, come quello di tanti altri grandi rivoluzionari.
 
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MA07
view post Posted on 9/9/2008, 20:21




sottoscrivo il commento di raes.
 
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Motteler
view post Posted on 9/9/2008, 21:22




CITAZIONE (raes @ 9/9/2008, 21:00)
bordiga è importantissimo, ma sopratutto fino al 1926, dopo si isolò troppo.' fino a negare la necessità del partito durante il periodo controrivoluzionario

perfettamente d'accordo con te, anche se sono convinto che il suo apporto al movimento operaio mondiale fu sempre importantissimo dal punto di vista teorico. Quella rigida divisione fra "partito storico" e "partito formale", invece, non mi ha mai convinto e gli ha impedito di dare, a mio avviso, un valido contributo sul campo alla formazione e crescita del partito rivoluzionario. Peccato, abbiamo perso tempo, ma la storia alla fine ci darà ragione ;)
 
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Zinov'ev
view post Posted on 9/9/2008, 23:58




Più importante di Lenin, no?!?
 
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raes
view post Posted on 10/9/2008, 10:29




no lenin ha fatto una rivoluzione questo lo rende più importante. noi non neghiamo la grandissima importanza di lenin, semplicemente non vogliamo che diventi un santino
 
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Zinov'ev
view post Posted on 10/9/2008, 10:48




voi criticate qualsiasi cosa, è questo il problema. Comunque un partito non si fà con alcuni giovani studenti universitari ... Si fà con la classe. Senza poi contare che quando questi studenti avranno finito l'università abbandonano il PCInternazionalista.
Ed è la vostra storia questa, non potete negarlo, che tanti studenti, nel periodo universitario, stanno con voi del PCInt, poi finiscono l'università e vi lasciano.
Comunque nell'estremismo, ci cadete proprio voi. Perchè riuscite a criticare anche il più genuino compagno, il più sincero marxista, e questo non porta nessun beneficio per il raggiungimento dell'unità della classe.
Io credo, che poichè questa generazione di "comunisti" si è persa, non si riuscirà ad arrivare ad una unitò, e che bisogna lavorare sui giovani, in termini marxisti-leninisti, e che la classe sfogherà la sua rabbia nelle lotte, in maniera molto più semplice, in modo del tutto più spontanea, e non sarete nè voi, nè i CARC, nè altri, con tante belle chiacchiere a farla ribellare, ma sarà lo stesso capitale, che per sua evoluzione, imporrà alla classe, di cambiare. Ed è allora che i comunisti debbono portarsi alla testa delle lotte e dare coscienza alle masse.
 
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lotusflower
view post Posted on 10/9/2008, 11:25




CITAZIONE
voi criticate qualsiasi cosa, è questo il problema

La necessità di rinunciare alle illusioni sulla sua condizione è la necessità di rinunciare a una condizione che ha bisogno di illusioni. La critica non ha strappato i fiori immaginari dalla catena perché l'uomo continui a trascinarla triste e spoglia, ma perché la getti via e colga il fiore vivo.
K. Marx, per la critica della filosofia del diritto di Hegel.

Zinovev, io penso che la critica sia esercizio di pensiero vivo ed attivo, che la critica sia l'essenza del pensiero rivoluzionario e di ogni rivoluzione. Se affermi che critico (critichiamo) tutto affermi che siamo dei rivoluzionari coerenti, gli unici a cui le masse in movimento possano dare credito... gli adoratori di santini verranno cacciati come i preti. Zinoviev, so che abbandonare le certezze per fare un salto nella complessità del contraddittorio e spesso irrazionale processo rivoluzionario reale costa fatica. Riconsiderare tutte le credenze, convinzioni, fare piazza pulita dei miti, squarciare dolorosamente il velo di ideologia che ci è posto dinnanzi agli occhi è un esperienza intimamente dura, ma inevitabile. L'ideologia rende compatibili anche i pretesi rivoluzionari, si dispiega affinchè la loro critica non arrivi nel profondo delle viscere di questa merda di società. L'ideologia, ogni ideologia, piega le nostre armi e le rende innoque. L'esercizio dell'arma della critica e della critica delle armi è la nostra unica certezza. Altre non ce ne sono. Solo l'esercizio continuo, totale ed implacabile della critica rivoluzionaria mantiene le nostre armi individuali e collettive vive, affilate, pronte allo scontro decisivo.

Sulla soglia della scienza, come sulla porta dell'inferno, si deve porre questa esigenza:
qui convien lasciar ogni sospetto
ogni viltà convien che qui sia morta

K. Marx, prefazione a per la critica dell'economia politica.
 
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Bèla Kun
view post Posted on 10/9/2008, 11:52




compagno, cerchiamo di non scendere in polemiche antipatiche. Io non sono del pc.int. ma le critiche che fai sono del tutto inadeguate e fuori luogo.
forse ti sbagli con lotta comunista. e comunque parlo per me, io sto cercando di finire gli studi, ma è più per motivazioni personali che per prospettive di lavoro, tant'è che infatti lavoro e non frequento le lezioni da anni.
altra cosa; ho fatto diversi lavori, e sono in mezzo alla classe, giovane e meno. Bè ti assicuro che tra i colleghi di lavoro anche giovani che non pensano ad altro che divertirsi per divertirsi, oppure a fare i truzzi sfigati in giro, fegandosene di tutto ciò che non riguardi il loro portafoglio (oppure pause di lavoro dove gli argomenti cardine sono il pallone, le donne etc) preferisco cento mila volte uno studente, magari figlio di lavoratori che dedica parte del suo tempo invece che al cazzeggio come la maggiorparte degli studenti, a fare qualcosa per la classe. Questo non vuol dire che il punto di riferimento principale non siano cmq i proletari. Altro che chiacchere, noi incluso i compagni del pc.int. siamo fianco fianco della classe pur nei limiti della nostra forza. I giovani (ossia noi) partiamo proprio dall'esperienza dei compagni che hanno lottato prima di noi e dalla tradizione che ci ha lasciato una scuola marxista che rivendichiamo, e parlo per me riguardo al futuro penso di avere le idee molte chiare per ciò che riguarda la mia azione politica.
ecco un pò di sano ottimismo

è vero che il capitale genera continue contraddizioni ma senza il catalizzatore Partito in grado di trasformare bisogni oggettivi in programma rivoluzionario, la classe è persa. Il compito delle prossime generazioni di comunisti rivoluzionari sarà quello di cercare di essere all'altezza dei prossimi importanti mutamenti sociali.
 
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lotusflower
view post Posted on 10/9/2008, 12:16




Kun, scusa se ti correggo in parte, ma credo che il compito del partito non sia solo di catalizzatore (accelerazione di un processo comunque in atto). Ma quello di dirigere la classe.
Visto che siamo in argomento bordiga:
"le rivoluzioni ed i partiti non si costruiscono, si dirigono"
 
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Bèla Kun
view post Posted on 10/9/2008, 12:27




mi riferivo al catalizzare come processo chimico, ossia anche trasformazione di un componente o più componenti, se il partito fa questo sta già dirigendo la classe, il compito è quello, anche se oggi questo compito non corrisponde non è molto vicino.
compagno sei minuzioso ;) ma meglio non essere ambigui
 
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raes
view post Posted on 10/9/2008, 16:00




credo che gli studenti siano una minoranza nel pc.int. scusate l' ot ma era per dare una risposta a zinio' ev
 
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Motteler
view post Posted on 10/9/2008, 17:06




[QUOTE=Zinov'ev,10/9/2008, 00:58]

con "più importante" intendevo nel panorama italiano, e solo in risposta a chi vuole dare ad altri meno meritevoli, ad esempio gramsci, tale merito.

CITAZIONE (RedConnolly @ 10/9/2008, 11:48)
voi criticate qualsiasi cosa, è questo il problema... riuscite a criticare anche il più genuino compagno, il più sincero marxista

Guarda, io non sono del PCInt, rispondo per me poichè mi sento tirato in ballo, anche se sono convinto la posizione del PCInt sia similare.
Non si tratta di screditare alcuna buona volontà di chicchessia. Sono le posizioni politiche, le concezioni analitiche e strategiche che si criticano, che alcuni marxisti portano o hanno portato avanti, che oggettivamente nuociono alla causa rivoluzionaria, e quindi al proletariato. Non sono i soggetti ad essere giudicati, non siamo moralisti! Siamo materialisti, e perciò sono le posizioni espresse ad essere vagliate, non la buona fede del singolo compagno.
Questo vale per Gramsci, così come per trotzky e i trotzkisti. Non è la loro buona fede che giudico: trotzky è stato un grandissimo rivoluzionario, ma non sono trotzkista. Così per la luxemburg: guai a chi la tocca! eppure lei e Liebknecht hanno sbagliato, nell'impostazione strategica anzitutto.
Mi spingo più in là: non è stalin l'uomo malvagio da additare come affossatore della rivoluzione. Un materialista non può addossare ad una sola persona, alla sua volontà il corso della storia. Parliamo di stalinismo come fenomeno politico anti-comunista, non parliamo del perfido stalin!

Nell'attaccare me e altri compagni ci dipingi come non siamo, confondendoti con i modi propri degli stalinisti, i gramsciani, e qualche trotzkysta: ma noi siamo materialisti fino in fondo!

Un saluto fraterno ;)
 
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26 replies since 9/9/2008, 19:50   54894 views
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