Forum Comunista Internazionalista

lotte scuola

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view post Posted on 11/10/2010, 11:37

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Volantino per lo sciopero del 15 ottobre e per le lotte nel mondo dell’istruzione

ANCHE A SCUOLA LOTTA DI CLASSE


La “riforma” Gelmini è un taglio di 8 miliardi di euro al finanziamento della scuola pubblica, ottenuto attraverso:

Il licenziamento di massa di 87.000 docenti e 34.000 personale ATA
La riduzione degli insegnanti di sostegno
La riduzione di 1900 ore d’insegnamento di materie d’indirizzo e di cultura generale
Il taglio dei fondi d’istituto
Blocco dei contratti e degli scatti di anzianità per tre anni, con le conseguenze immaginabili sugli stipendi, sull’accesso alla pensione e sulla pensione stessa
Il tutto accompagnato da:

Limitazione del tempo pieno
5 in condotta
Obbligo di svolgere stage non pagati
E poi, ancora, scuole dichiarate a rischio, il 45% delle scuole senza palestra, caro libri, ecc. ecc.
Un attacco violentissimo. Il taglio del personale sta determinando il più grande licenziamento di massa della storia (120.000 lavoratori della scuola sbattuti in mezzo alla strada). Per chi a scuola rimarrà e per gli studenti proletari — ossia quelli che provenendo da famiglie di lavoratori salariati non hanno le stesse possibilità di scelta, culturali ed economiche di cui dispongono i figli della borghesia — questo significa carenza di personale all’interno degli istituti e la conseguente formazione di classi che possono arrivare fino a 35 alunni, riduzione delle ore di lezione e il complessivo peggioramento dell’offerta formativa. Le scuole piccole vengono accorpate agli istituti più grandi, magari lontani chilometri, la riduzione del tempo pieno alle elementari complica ulteriormente la vita alle famiglie di lavoratori, per rendere ancor più salato il prezzo della crisi — e bilanciare i tagli ai Fondi di Istituto — alle famiglie viene richiesto un contributo “volontario” sempre più grande che va ad incidere pesantemente sul bilancio delle stesse. E’ l’intensificazione della crisi ad aver accelerato l’aggressione ai lavoratori della scuola, e non solo in Italia: da Los Angeles a Parigi, da Londra a Roma i governi recitano lo stesso infame copione.

Una risposta di classe. Ad un attacco di classe non si può che rispondere come classe. Quindi lasciamo da parte tutte le differenze (età, salario, categoria) e poniamo l’attenzione sui nostri interessi in quanto classe sociale, interessi diametralmente opposti a quelli della borghesia. Abbiamo bisogno di lavorare perché per noi che viviamo di salario, della vendita della nostra forza-lavoro, è l’unico modo di tirare avanti. La borghesia invece ha bisogno di abbassare il costo del lavoro anche sotto la soglia della nostra sopravvivenza, al fine di aumentare i suoi profitti. Sussiste l’assoluta inconciliabilità degli interessi in campo, inconciliabilità che potrà essere superata solamente attraverso il superamento del capitalismo stesso. Che fare?

Costruiamo comitati di agitazione formati da lavoratori e studenti

Organizziamo assemblee unitarie che vedano la partecipazione di insegnanti, personale A.T.A, studenti e genitori, assemblee che abbiano potere sovrano nella decisione delle forme della lotta

Unifichiamo le lotte solidarizzando con tutti i lavoratori colpiti dalla crisi

Studenti e lavoratori della scuola internazionalisti

 
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Schopenbach
view post Posted on 11/10/2010, 12:55




siete vicini a Cobas Scuola per caso? Io il 15 sarò con loro.. In che città siete?
 
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cucchiaroni82
view post Posted on 11/10/2010, 14:30




niente cobas è un volantino di battaglia..
 
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YoungRevolutionary
view post Posted on 11/10/2010, 18:13




comunque corregete il titolo del topic
 
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Cronih80
view post Posted on 11/10/2010, 21:07




Quanto mi piacerebbe che si fosse ancora il vecchio Movimento Studentesco...
 
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cucchiaroni82
view post Posted on 12/10/2010, 10:10




CITAZIONE (N-Z @ 11/10/2010, 12:37)
Per chi a scuola rimarrà e per gli studenti proletari — ossia quelli che provenendo da famiglie di lavoratori salariati non hanno le stesse possibilità di scelta, culturali ed economiche di cui dispongono i figli della borghesia —

questa cosa dello studente proletario fa pensare. adesso anche lo studente è proletario....non sarebbe meglio partire con un discorso studenti comunisti e non? anche perchè la maggioranza degli studenti che vanno a scuola (a meno che non ci si rivolga a scuole private) sono studenti di lavoratori. studente proletario! poi ci si chiede dell'appeal della sinistra comunista...
 
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cucchiaroni82
view post Posted on 12/10/2010, 12:08




CITAZIONE (cucchiaroni82 @ 12/10/2010, 11:10)
sono studenti di lavoratori.

volevo dire figli
 
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view post Posted on 12/10/2010, 21:42

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Quando parliamo di studenti proletari ovviamente ci riferiamo agli studenti provenienti da una famiglia proletaria. Credo che sia fondamentale sottolineare la diversificazione di classe presente anche tra gli studenti in relazione alla famiglia di provenienza. Questo per due motivi:1) non perdersi nello studentismo, ossia in una impostazione politco/ideologica che cerca di far passare lo studente come un unico soggetto sociale, quasi come una classe, 2)quando andiamo ad analizzare le condizioni degli studenti in rapporto alla scuola non possiamo non tener conto delle condizioni sociali di provenienza.

Detto questo poi
"Non importa la provenienza sociale ma il referente delle proprie attività politiche che per chi voglia sviluppare una linea anticapitalistica non può essere che il proletariato. Studenti che vogliono svolgere il fondamentale lavoro politico all’interno delle università [o nelle scuole], per il rilancio di una prospettiva anticapitalistica, non devono lavorare come studenti ma come comunisti. (“Amidi di Spartaco” anno due numero tre, è un articolo sullo studentismo...).

CONTRO LA CRISI, CONTRO IL SISTEMA, ANCHE A SCUOLA LOTTA DI CLASSE!
 
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Bèla Kun
view post Posted on 12/10/2010, 23:07




CITAZIONE (N-Z @ 12/10/2010, 22:42)
Quando parliamo di studenti proletari ovviamente ci riferiamo agli studenti provenienti da una famiglia proletaria. Credo che sia fondamentale sottolineare la diversificazione di classe presente anche tra gli studenti in relazione alla famiglia di provenienza. Questo per due motivi:1) non perdersi nello studentismo, ossia in una impostazione politco/ideologica che cerca di far passare lo studente come un unico soggetto sociale, quasi come una classe, 2)quando andiamo ad analizzare le condizioni degli studenti in rapporto alla scuola non possiamo non tener conto delle condizioni sociali di provenienza.

Detto questo poi
"Non importa la provenienza sociale ma il referente delle proprie attività politiche che per chi voglia sviluppare una linea anticapitalistica non può essere che il proletariato. Studenti che vogliono svolgere il fondamentale lavoro politico all’interno delle università [o nelle scuole], per il rilancio di una prospettiva anticapitalistica, non devono lavorare come studenti ma come comunisti. (“Amidi di Spartaco” anno due numero tre, è un articolo sullo studentismo...).

CONTRO LA CRISI, CONTRO IL SISTEMA, ANCHE A SCUOLA LOTTA DI CLASSE!

penso sia solo una questione di termini e di propaganda; oggi la vedo dura praticare la scelta della giovane guardia rossa proletaria come strumento di propaganda ossia di rivolgersi a degli studenti 'proletari'. Si può fare tranquillamente politica di classe e quindi senza finire nello studentismo anche senza richiamare lo studente 'proletario'. La maggior parte degli studenti che come è già stato detto sono figli di lavoratori, salariati, proletari non stanno sicuramente smaniando per fare lotta di classe anche nelle scuole tant'è vero che quella minima parte di studenti che si attivizza lo fa nelle fila dell'UDS o in quelle del Blocco studentesco. Forse perchè ancora non vivono le contraddizioni di classe come quelle che vivono i loro genitori, o forse semplicemente data l'età ancora le devono conoscere. Analizzare? basta andare davanti alle scuole per trovare delle risposte più utili.

LOTTA DI CLASSE SEMPRE!
 
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view post Posted on 13/10/2010, 09:19

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Le difficoltà a far passare una visione classista anche nelle scuole c’è e su questo non ci sono dubbi. Ma questo è ovvio, è il risultato del’agire dell’ideologia dominante (in questo caso studentismo, interclassismo, riformismo istituzionale e non, radical-riformismo fascista) e quindi degli strumenti portatori di questa ideologia (in questo caso uds, blocco, ecc. ecc.). Ma noi non possiamo sottometterci all’ideologia (e nemmeno alla spontaneità) dobbiamo combatterla; ovviamente dobbiamo tener conta per sviluppare i criteri giusti di lavoro e definire le indicazioni da dare in modo adeguato.
Facendo un discorso più generale, questa cosa del “limitarsi” - perché certe indicazioni non vengono percepite in quanto non “accessibili” alla massa in quel momento - esce fiuori spesso. A tal proposito Lenin nel “Che fare” diceva:

"La sottomissione alla spontaneità genera una specie di paura di allontanarsi anche di un passo da ciò che è “accessibile” alla massa, di elevarsi troppo al di sopra del semplice soddisfacimento dei suoi bisogni immediati. Non abbiate questa paura, signori! Ricordate che, per quanto riguarda l’organizzazione, ci troviamo a un livello così basso che è assurdo pensare che potremmo spingerci troppo in alto!"

Ovviamente, ripeto, dobbiamo tener conto dell’ideologia, cercando quindi le forme e gli strumenti in modo adeguato, ma non aver paura di limitarsi sui contenuti.

PROLETARI TIRIAMO FUORI LA NOSTRA RABBIA CONTRO QUESTO SISTEMA!!!
 
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Bèla Kun
view post Posted on 13/10/2010, 16:06




CITAZIONE (N-Z @ 13/10/2010, 10:19)
Le difficoltà a far passare una visione classista anche nelle scuole c’è e su questo non ci sono dubbi. Ma questo è ovvio, è il risultato del’agire dell’ideologia dominante (in questo caso studentismo, interclassismo, riformismo istituzionale e non, radical-riformismo fascista) e quindi degli strumenti portatori di questa ideologia (in questo caso uds, blocco, ecc. ecc.). Ma noi non possiamo sottometterci all’ideologia (e nemmeno alla spontaneità) dobbiamo combatterla; ovviamente dobbiamo tener conta per sviluppare i criteri giusti di lavoro e definire le indicazioni da dare in modo adeguato.
Facendo un discorso più generale, questa cosa del “limitarsi” - perché certe indicazioni non vengono percepite in quanto non “accessibili” alla massa in quel momento - esce fiuori spesso. A tal proposito Lenin nel “Che fare” diceva:

"La sottomissione alla spontaneità genera una specie di paura di allontanarsi anche di un passo da ciò che è “accessibile” alla massa, di elevarsi troppo al di sopra del semplice soddisfacimento dei suoi bisogni immediati. Non abbiate questa paura, signori! Ricordate che, per quanto riguarda l’organizzazione, ci troviamo a un livello così basso che è assurdo pensare che potremmo spingerci troppo in alto!"

Ovviamente, ripeto, dobbiamo tener conto dell’ideologia, cercando quindi le forme e gli strumenti in modo adeguato, ma non aver paura di limitarsi sui contenuti.

PROLETARI TIRIAMO FUORI LA NOSTRA RABBIA CONTRO QUESTO SISTEMA!!!

In modo tranquillo, se pensi di dar valore a quello che dici con delle citazioni, potremmo farlo in tanti; poi penso come capita spesso nell'utilizzare citazioni, che quella che hai messo non c'azzecchi nulla col topic in questione.
Che il radical-riformismo come lo chiami te, lo studentismo,etc facciano parte dell'ideologia dominante non ci piove. E non ci piove che come ideologie si devono combattere.
Quello su cui mi soffermavo era la pura e semplice propaganda, niente più. Se come dici non ci si deve appiattire o limitarsi perchè i comunisti sono diversi dagli altri, dall'astrazione alla pratica contano anche tanti altri fattori. Il comunista di fronte ai ragazzi in particolare studenti, non apparirà migliore degli altri solo perchè si rivolge agli studenti proletari, o perchè gli appare un'aureola sulla testa o perchè in tasca ha un'analisi carina sulla situazione scolastica.

Sui contenuti di classe siamo d'accordo, (e solo su questo e poco altro con bc) sul modo di trasmetterli per nulla, solo questo.

 
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view post Posted on 13/10/2010, 19:38

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In generale, sul senso o meno delle citazioni… sarebbe tutto un altro discorso che non rientra in questo topic. Personalmente non mi interesserebbe molto aprire un topic su questa questione – l’uso delle citazioni o meno, appunto. In ogni caso non è tema di questo topic, basta semplicemente dare un giudizio sui contenuti della citazione fatta senza per questo farne un discorso generale, penso.

Quello che volevo sottolineare, con l’aiuto anche della citazione, era: non possiamo sottometterci all’ideologia e ai propri strumenti. Mi si chiedeva quale senso avesse l’uso del termine studente proletario è questo che ho spiegato. Poi mi si è fatto osservare che oggi poteva essere “dura” rivolgersi agli "studenti proletari", io credo di no, è al proletariato che bisogna rivolgersi, sempre, ovviamente dando le adeguate indicazioni. Deve essere il proletariato il nostro referente ed è questa necessità classista che dobbiamo trasmettere anche a scuola ed anche agli studenti non proletari che vogliono affiancare il proletariato nella lotta contro questo sistema. Farlo nel giusto modo, comprensibile, questo è ovvio.

Sei d’accordo sui contenuti classisti, meno sui modi di trasmetterli. Quali MODI critichi? Quali altri proponi in alternativa?
 
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YoungRevolutionary
view post Posted on 13/10/2010, 20:32




quello che semplicemente pensiamo è che ci apppare fuori fare dei volantini facendo dei distinguo con studenti proletari o no; tra noi non c'è nessun figlio di papà e nessun frikketone. Quello che ci colpisce è solo la differenza dei volantini e degli strumenti che stiamo usando con quelli che usate voi, solo questo.
Come nuclei studenteschi *riv. non abbiamo mai fatto studentismo, e ci siamo sempre riferiti alla classe operaia. E' chiaro che nella mia scuola non posso rivolgermi al proletariato perchè nessuno lo è. Forse voi avete un'altro tipo di approccio perchè agite come un partito, ogni azione deve essere finalizzata a strappare militanti per il vostro partito.
 
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view post Posted on 13/10/2010, 23:34

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Ok, ho capito la tua posizione, è chiara, come penso sia chiara la mia. Non possiamo non sottolineare la diversa estrazione sociale esistente anche tra gli studenti. Così come è nostro dovere chiamare alla lotta tutti gli altri studenti, aldilà dell’estrazione sociale, che vogliono avere il proprio referente nel proletariato, affiancarsi alla classe proletaria e agire da comunisti.

Il discorso mio comunque andava, ed è chiaro, su questo punto, senza riferirmi a nessuna organizzazione. Anche perché non conosco così a fondo i vostri (dei nuclei stud riv) strumenti di intervento nelle scuole non in modo tale da potermi permetterli di criticarli. Infatti avevo chiesto quali MODI venivano criticati e quali quindi proposti in alternativa.

Per il resto, sul fatto di agire come un Partito… non ho capito quello che vuoi dire; in relazione a questo topic ovviamente. Potrei dire anche io la stessa cosa… agite come un nucleo e ogni vostra azione deve essere finalizzata a strappare militanti per il vostro nucleo… ma la cosa sarebbe talmente vaga… non significherebbe nulla… infatti non lo dico, era solo una forzatura.
 
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MA07
view post Posted on 15/11/2010, 13:55




Ciao Belà, e ciao a tutti!
CITAZIONE
basta andare davanti alle scuole per trovare delle risposte più utili.

Quello che dici è verissimo (per una volta siamo daccordo!). Infatti in nostri compagni degli istituti tecnici e professionali non trovano alcuna difficoltà a parlare di studenti proletari.. lì, la incontrano invece proprio i compagni che sono dei licei e che vivono un ambiente in cui sono meno evidenti le contraddizioni. Tuttavia, adottare come modus operandi quello della chiarezza, nel voler trasmettere un concetto di classe, anche lì dove i confini di classe sono meno netti deve essere una priorità per i comunisti. I comunisti devono sempre rivolgersi in primis al proletariato: e devono chiamare il proletariato! E se qualche borghese (piccolo o meno che sia) da comunista vuole divorziare con la propria classe, dovrà farlo appoggiando la causa proletaria...
Rivolgersi ai comunisti? Assolutamente no. I comunisti non hanno bisogno delle nostre semplici parole d'ordine e dei nostri volantini..
 
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57 replies since 11/10/2010, 11:37   671 views
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