Forum Comunista Internazionalista

CLN

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view post Posted on 19/12/2011, 10:25

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vorrei saperne di più sui militanti comunisti internazionali ed il PCInt. nel periodo del 43/45

Ci sono diversi opuscoli nel nostro catalogo. Qualche documento sul web:

www.leftcom.org/files/1993-12-01-formazione-pcint.pdf

In questo topic (sia nel mio messaggio che inquellodi anticapitalista) trovi molti documenti di quegli anni
http://giovaninternazionalisti.forumcommun...net/?t=49121411

Qualcosa sulla Spagna (seconda metà anni trenta, documenti della Frazione)

www.leftcom.org/it/texts/1933-12-01...atori-in-spagna

www.leftcom.org/it/texts/1934-10-01...ariato-spagnolo

www.leftcom.org/it/texts/1935-01-01...rtito-di-classe

www.leftcom.org/it/texts/1936-03-01...ionfa-in-spagna

www.leftcom.org/it/texts/1937-05-01/piombo-mitraglia-galera

CITAZIONE
se i comunisti internazionalisti avevano questa posizione contro i CLN perchè parteciparono alle elezioni del 1946, le uniche cui parteciparono?

Siamo off-topic ma ti rispondo brevemente. Saranno le uniche elezionialle alle quali parteciperà il PCinternazionalista ma non le uniche alle quali partecipaeranno gli internazionalisti. Il Partito Comunista d'Italia parteciperà alle elezioni che avverranno nei prima anni della sua nascità, Onorato Damen sarà anche eletto deputato, parteciperà con questo spirito: "boicottaggio contro ogni aspetto del parlamentarismo". Venendo alle elezioni 1946, il Partito Cumunista internazionalista vi partecipa non in cerca di voti, non per sfruttare dall'interno le istituzioni borghesi ma vi partecipa solo unicamente per sfruttare lo spazio di propaganda legato alle elezioni. In quel contesto storico (si usciva da una fortissima crisi politico-istituzionale, il PCI sfruttava molto queste elezioni per farsi propaganda e diffondeva l'illusione istituzionale, ecc ecc) gli internazionalisti, tatticamente, decisero di partecipare alle elezioni ma, ripeto, non in cerca di voti e posti nelle istituzioni ma per scopo di propaganda antistituzionale, con questo spirito: boicottare le attività istituzionali, critica a 360 gradi delle nuove istituzioni che si andavano a formare.
C'è un manifesto che sintetizza benissimo lo spirito (anti-istituzionale e di boicottaggio) di questa partecipazione, non so se si trova sul web, se ti interessa posso cercare di reperirlo e inviartelo.

Edited by N-Z - 19/12/2011, 11:27
 
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liberatario
view post Posted on 19/12/2011, 16:59




bhe articoli di troskij scritti nel '38 mi sembrano proprio obbiettivi per analizare la vicenda no???? va bene tutto ma non venirmi a raccontare che i marinai di Krostand quelli dell'incrociatore aurora , socialisti rivoluzionari anarchici e altro , quelli che han sciolto di persona la costituente di Kerenski sono fascisti! allora se tanto mi da tanto lenin che obbiettivamente ha avuto il lasciapassare (e soldi??) tedesco ad raggiugegere pietrogrado ha pilotato la rivoluzione ad interesse straniero ( che è anche vero se si pensa al fine immediato dell'armistizio) e non principalm ente per creare la russia sovietica...

salud ridendo
 
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LevSedov
view post Posted on 20/12/2011, 09:45




CITAZIONE
sono fascisti!

Non ho detto che loro fossero fascisti.

CITAZIONE
bhe articoli di troskij scritti nel '38 mi sembrano proprio obbiettivi

Io mi riferivo particolarmente all'ultimo articolo scritto nel 2003.
E ti consiglio vivemente di leggerlo per intero.

Nei primi due comunque puoi leggere, sulle "colpe" di Trotkji:
Non ho mai toccato questa questione e non perché abbia qualche cosa da nascondere ma, al contrario, proprio perché non avevo nulla da dire. La verità è che io personalmente non ho partecipato minimamente alla soppressione della ribellione di Kronštadt, e neanche alla repressione che ha seguito questa soppressione. Ai miei occhi questo fatto non ha nessun significato politico. Facevo parte del governo, e consideravo la soppressione della ribellione come necessaria e quindi ne porto la responsabilità. Solo entro questi limiti ho risposto finora ai miei critici, ma quando i moralisti cominciano ad attaccarmi personalmente, accusandomi di crudeltà esacerbata non richiesta dalle circostanze, penso di avere il diritto di dire: «Signori moralisti, voi state mentendo un po'».
La ribellione scoppiò durante il mio soggiorno negli Urali. Venni direttamente a Mosca per il X Congresso del partito. La decisione di sopprimere la ribellione adoperando la forza - se non si fosse riusciti a indurre la fortezza ad arrendersi prima mediante trattative di pace e poi tramite un ultimatum - questa decisione di carattere generale fu presa senza la mia partecipazione diretta; dopo che fu presa questa decisione continuai a restare a Mosca e non presi parte, sia direttamente sia indirettamente, alle operazioni militari. Per ciò che riguarda le repressioni che hanno seguito queste operazioni, erano una cosa che riguardava direttamente la Čeka.



 
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cimabue
view post Posted on 18/1/2012, 16:36




Se il PRI aderisse al CLN non lo so, dite di no e mi fido. Ma creò suoi reparti combattenti le Brigate Mazzini, non molto numerosi in realtà. La Resistenza ufficiale si basò su queste formazioni armate: le brigate Garibaldi, staliniste, le Osoppo cattoliche in cui al comandante veniva affiancato un prete avente le funzioni che nelle Garibaldi erano espletate dal commissario politico. Erano chiamati ribelli per amore! la brg. Matteotti del PSI, le Mazzini del PRI, le Giustizia e Libertà del Partito d'Azione, le Fiamme Verdi costituite da personale del disciolto Regio Esercito. Fin qui quello riconosciuto dalla storiografia ufficiale quella che ha descritto fasalsamente la repubblica come figlia della Resistenza. Alcuni anarchici fondarono gruppi armati ,altri no. La posizione di Damen e degli altri era corretta in quanto nasceva da una valutazione esatta di cosa fosse la Guerra Mondiale e di come andasse incoraggiato il proletariato ad agire. Nella pratica PCI e soci dicevano che tutta era colpa di una filosofia aberrante, il fascismo, distrutta quella da parte capitalismo buono o quasi (Regno Unito America) e patria del socialismo, tutto col tempo si sarebbe risolto. Indi era necessario collaborare alla guerra con i buoni e lasciar perdere i padroni e la rivoluzione. I padroni invece con i loro politicanti cercavano di buttare sulla bilancia i successi militari dei partigiani per rivendicare all'Italia ossia a loro un posto tra i vincitori e non tra i vinti.
 
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18 replies since 6/12/2011, 20:39   639 views
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