Forum Comunista Internazionalista

Lettere di partigiani comunisti al Ministro Palmiro Togliatti esclusi dalla "Amnistia Togliatti

« Older   Newer »
  Share  
babeuf
view post Posted on 10/12/2011, 17:23




...In primo luogo come diceva il compagno Engels (non Stalin) la democrazia e' comunque il terreno migliore per le lotte operaie.
Sai e' difficile condurre lotte difensive o offensive se chiudono i sindacati e ti mandano nei campi di concentramento. Lo ribadisco questo era il punto di vista non solo del comintern, ma praticamente di tutte le forze del mo. Dai socialisti a tanti militanti della sinistra comunista.Non capirlo vuol dire non essere molto diversi dagli anarchici.
E il Lenin dell'estremismo lo ha scritto... La tattica del Fronte Unito non l'ha inventata Stalin..
Poi certo, per me , era evidentemente essenziale anche la difesa dell'Urss. Ma questo e' un altro discorso.
Sicuramente i comunisti hanno subito delle sconfitte, ma ci abbiamo provato e ci riproveremo. I quattro partiti eredi del bordigismo non credo..
Preferisco Gramsci a Bordiga ..
 
Top
mm81
view post Posted on 10/12/2011, 17:37




E come dice il compagno Lenin: la democrazia è il miglior involucro del capitalismo.
Pensi che noi non ci siamo battuti per la distruzione del fascismo? Ci hanno imprigionati perchè? La nostra battaglia però era nettamente diversa da quella dei centristi Togliatti e Gramsci: ci battiamo contro il fascismo perchè è una forma politica che assume la reazione borghese e non perchè minaccia la democrazia. In questa battaglia non facciamo blocchi coi partiti "operai" (ma come? Ci scindiamo dal PSI - scissione approvata dal Comintern - e poi ci uniamo a lui in un blocco per difendere cosa? Il capitalismo!) perchè dobbiamo mantenere l'indipendenza del partito comunista (sola garanzia per la vittoria futura) e meno con partiti apertamente borghesi (popolari) perchè non siamo più nella fase in cui il capitalismo lotta contro il feudalesimo ma in quella dell'imperialismo che secondo Lenin è la fase del capitalismo morente e quindi delle rivoluzioni comuniste.
C'è chi si è battutto contro il fascismo per difendere la democrazia (centristi del partito e tutti gli altri partiti).
C'è chi si è battuto contro il fascismo per abbattere il capitalismo: solo la sinistra.

Sulla tattica del fronte unico. Cosa intendi? Il Comintern ha dovuto correggersi svariate volte finchè ha degenerato. Lenin (e noi con lui) la ponevamo come fronte unico dal basso nel campo delle lotte economiche, altri la intendevano come blocco popolare. Noi siamo per la prima accezione e la riteniamo l'unica praticabile nel capitalismo supersviluppato; diversa è la questione nei paesi arretrati.

Lascia stare le preferenze sugli uomini, è poca cosa.
 
Top
babeuf
view post Posted on 10/12/2011, 17:54




Se si fa una lotta serrata contro il fascismo e' inevitabile una collaborazione con le altre forze del mo . Per difendere la democrazia? Certo se questo significa spazi di agibilita' politica.
Certo si parla fronte unito dal basso, ma questo non si costruisce dicendo che fascismo e democrazia sono la stessa cosa...
Vedi a questo proposito il giudizio positivo di Lenin sugli arditi del popolo...
Le personalita' di per se' non sono importanti, ma rappresentano linee politiche sbagliate e linee giuste. Per questo il modo di dirigere il partito nello scontro di classe e politico contro il fascismo di Bordiga e' stato sbagliato. Gramsci nei quaderni analizza alcuni di questi errori.
Lenin nell'Aprile del 1917 aveva praticamente contro tutto il gruppo dirigente del Partito.
 
Top
mm81
view post Posted on 10/12/2011, 18:20




Lottare contro il fascismo è difesa della democrazia ad ogni costo insomma. La situazione è circa questa: per un secolo si dice agli operai che devono abbattere la democrazia in quanto forma di dominio che assume il capitalismo; poi quello stesso capitalismo giunto nella fase imperialista a volte ha bisogno di assumere nuove forme (chi dice che sono la stessa cosa?) e per certi versi più adeguate alla maggiore concentrazione dei capitali (il fascismo è questo in fondo); allora si va dagli operai e si dice loro: basta distruzione del capitalismo per un po', adesso dobbiamo difendere una sua forma contro un'altra. Gli operai saranno un po' spaesati quando si tornerà loro a dire: adesso dagli ancora alla democrazia!
Questa è stata la tattica del Comintern in via di degenerazione, un continuo balletto di mezzi tattici senza un filo di continuità. Come si spera di mantenere la disciplina nelle sezioni se al Centro si è liberi di fare una giravolta dietro l'altra? Questa è la bolscevizzazione, una disciplina formale e non conseguente all'adesione al programma comunista immutabile.
Fascismo e democrazia non sono la stessa cosa, sono forme di dominio che la borghesia può alternativamente usare per opprimere la classe operaia, sono due soluzioni ad un identico obiettivo: schiacciare il partito comunista. Come si può difendere una forma borghese? Oggi siamo in pieno fascismo, e infatti qualche sciocco vorrebbe tornare alla sovranità popolare dell'Italia, agli anni d'oro (per loro) del boom economico, ecc. Noi siamo sempre lì, sulla stessa linea, in difesa del programma comunista.

Una piccola notazione.
Il partito in Italia ha subito un reimpasto (voluto dall'Internazionale) ed a cui noi ci siamo disciplinatamente sottoposti chiedendo anzi che non ci si costringesse a rivestire nessuna carica perchè non avremmo potuto essere degli esecutori ottimali di direttive che non condividevamo, un reimpasto nel 1923-1924. La sinistra fu estromessa dalla direzione e ad essa fu sostituita la tendenza centrista di Gramsci e Togliatti.
Guarda un po' tu le date. Insomma, cacciati dal Centro, zittiti e censurati sulla stampa ufficiale (organo del partito, non giornale di editori neutrali) ... e ci si deve anche addossare la responsabilità dell'intera battaglia contro il fascismo? E' un po' troppo. Noi con l'Aventino non c'entriamo nulla, anzi.
C'è veramente poco informazione sul corso della storia del partito italiano. Tantissimi luoghi comuni.
 
Top
babeuf
view post Posted on 10/12/2011, 18:23




...No, proprio non ci capiamo. Ma questo e' normale se non si capisce cosa e' la tattica.
Esistono gli obiettivi intermedi... I bolscevichi prima hanno abbattuto lo zarismo.
Poi hanno dato il benservito a socialisti rivoluzionari e menscevichi,
Mao , prima ha lottato contro l'occupazione giapponese poi ha sconfitto il Kuomintang.
Senza per questo perdere mai l'obiettivo strategico del superamento del capitalismo e della presa del potere da parte del proletariato.
Senza questi passaggi non si capisce perche' Lenin e' un innovatore rispetto al marxismo opportunista della seconda internazionale.
Tre testi sono fondamentali , il Che fare sul ruolo del partito, l'Imperialismo (per capire le contraddizioni interimperialiste), e l'estremismo sulla tattica.
 
Top
mm81
view post Posted on 10/12/2011, 18:37




Il fascismo come lo zarismo? Le condizioni dell'Europa capitalista come le condizioni della Russia semi-feudale?
No non ci capiamo proprio, perchè noi ci rifiutiamo di prostituire la tattica sull'altare della difesa della democrazia.
Obiettivo intermedio la difesa della democrazia? Dove lo dice Lenin, mi sfugge proprio. Lenin ha dovuto scendere a patti con quegli opportunisti proprio perchè si trattava ancora di compiere una rivoluzione borghese in Russia. Lo stesso si può dire dell'Europa del 1922? Strana tesi tattica.
La vostra tesi è: la democrazia è uno scalino intermedio tra la democrazia è il socialismo. Bel nonsenso.
Vi lascio volentieri alle conquiste intermedie, noi ci limitiamo a voler distruggere il capitalismo che già si è conquistato da solo la democrazia senza bisogno che dopo 2 secoli i proletari lo aiutassero in una guerra tra opposte democrazie. Bell'esempio di tattica. Altro che Estremismo, qui bisogna riandare al Manifesto.
 
Top
babeuf
view post Posted on 10/12/2011, 18:58




Quando l'avete distrutto fate un fischio...noi torniamo a costruire obiettivi intermedi :D , si spera fino alla vittoria.
 
Top
GCom
view post Posted on 10/12/2011, 20:38




Mi daresti un esempio di obbiettivo intermedio attuale? Vorrei capire.
 
Top
babeuf
view post Posted on 11/12/2011, 07:37




Adesso siamo proprio ot. Dalla storia al programma..Comunque dipende dalla situazione specifica, in un paese dominato dall'imperialismo o semicoloniale , l'obiettivo intermedio e' la costruzione di una democrazia di tipo nuovo.
Per i paesi a capitalismo avanzato piu' che di obiettivo intermedio parlerei di programma comune delle forze popolari. Nello scenario nostro costruire un programma di democrazia reale delle masse popolari significa lavorare ad un programma incompatibile con l'imperialismo delle classi dirigenti,
Attraverso questo programma, attraverso la capacita' di mobilitare i lavoratori anche nelle lotte rivenidicative, nelle lotte difensive si migliorano i rapporti di forza per la costruzione del Pc e per la battaglia per il socialismo.
 
Top
view post Posted on 11/12/2011, 12:24

Member

Group:
Administrator
Posts:
912

Status:


“Obiettivo intermedio”, prima il “programma minimo” e poi il “programma massimo” è la solita contraddittoria impostazione riformista.

1)Innanzitutto è una impostazione illogica e contraddittoria. Fissato un programma minimo e un obiettivo intermedio, una persona terza – adoperando la tua stessa logica - potrebbe dirti: il tuo obiettivo intermedio è giusto ma troppo spinto, io propongo un obiettivo intermedio rispetto al tuo, raggiungiamo prima il mio e poi pensiamo al tuo… e così via…
2)Si propongono questi obiettivi intermedi pensandoli più facilmente raggiungibili rispetto al “programma massimo” (presa del potere da parte del proletariato, socializzazione dei mezzi di produzione, comunismo). Su quali basi questi obiettivi intermedi sarebbero più semplici da realizzare? Perché sarebbe più semplice “costruire un programma di democrazia reale delle masse popolari” anziché lavorare per il potere dei lavoratori e per il comunismo? È una tesi veramente assurda, se proprio vogliamo metterla sul piano del realismo, la rivoluzione proletaria per il comunismo è molto più realistica di qualsiasi obiettivo intermedio. Nel secondo caso si pretende di imporre un cambiamento al sistema economico e sociale addirittura fermo restando i meccanismi base del sistema stesso e senza la presa del potere da parte del proletariato, nel prima caso almeno si parla di prendere il potere per imporre un cambiamento, il secondo lo vedo molto più realistico del primo…
3)Di obiettivo intermedio ad obiettivo intermedio ci si scorda poi dell’obiettivo “massimo” è la sctessa logica del riformismo che porta automaticamente ad escluderlo: date determinate condizioni per il riformismo ci sarà sempre un obiettivo minimo da realizzare, perché sporcarsi le mani con l’obiettivo massimo?

Una cosa è sostenere le lotte rivendicative dei lavoratori,cosa locica e giusta da fare,
altra cosa è illuderli con obiettivi politici minimi...come ha fatto il PCI e in generale il CLN. I comunisti devono essere parte attiva nelle lotte dei lavoratori ma come prospettiva politica e di potere devono sempre e solo indicarne una: Presa del potere da parte dei lavoratori, comunismo.
 
Web  Top
GCom
view post Posted on 11/12/2011, 14:46




"la necessita di conseguire una democrazia economica attraverso graduali trasformazioni della produzione, da ottenersi mediante l'intervento dello Stato e in virtù della partecipazione delle masse operaie alla direzione di questo" Otto Bauer, insieme al "Rinnegato Kautsky", poi un po' di nazionalizzazione e cambiamento non violento che conduceva al socialismo.
Nessuna concessione ideologica, disciplina ferrea del partito, appoggio completo della classe op. Questo dice Lenin. Il resto come sopra di NZ.
Saluti.
 
Top
view post Posted on 19/12/2011, 16:05

Member

Group:
Administrator
Posts:
912

Status:


CITAZIONE
...noi torniamo a costruire obiettivi intermedi :D , si spera fino alla vittoria.

"babeuf" ma militi in qualche organizzazione politica o comunque fai riferimento ad un'area politica specifica? Sarei curioso di saperlo, magari puoi scrivere un topic in "presentazioni"; invito rivolto a tutti, conoscere un minimo l'interlocutore certamente può aiutare ;)
 
Web  Top
view post Posted on 19/11/2015, 18:05

Junior Member

Group:
Member
Posts:
44

Status:


Più sotto quanto Marx pensava in merito a tappe intermedie e democrazia, poi si può anche non condividere le posizioni di Marx, come fece Gramsci che fu interventista col compagno Togliatti nella prima guerra mondiale, che plaudì alla presa del potere da parte dei bolscevichi sostenendo che Marx era stato contraddetto in quanto la rivoluzione aveva trionfato in un paese sottosviluppato, forse è per questo che con il suo compagno Togliatti promuoveva la repubblica dei consigli anzichè preparare la presa del potere, forse è per questo che nel 1926 fu il principale artefice della controrivoluzione in Italia.
Giustamente è ricordato come fondatore del P.C.I.
I risultati delle tappe intermedie si sono viste in Cina nel 1927 con i massacri degli operai comunisti e la disfatta del loro partito orientandolo disciplinatamente alle direttive di Mosca verso il più bieco populismo, per poi contendere qualche anno dopo con la madre patria Russia. qualche migliaia di chilometri di confine sul fiume Ussuri e l'influenza su Korea e Vietnam.
Non potè operare nel 37 in Spagna perchè ormai non era più di questo mondo, ma il lavoro fu svolto molto più puntigliosamente dal compagno Togliatti, forse meno ingenuo e politicamente più preparato e schierato, che lo proseguì con solerzia con la resistenza nazionalista dopo l'8 settembre e la persecuzione dei compagni internazionalisti.
Per l'antifascimo e per la democrazia, per la rivoluzione cè tempo...e ancor oggi paghiamo quegli errori, spiace solo non poter dire: contenti voi....perchè si paga tutti quanti...



R. Landor, corrispondente del World di New York, ha intevistato Marx a Londra e ha trasmesso il testo al giornale il 3 luglio 1871. Si pensa che l'altro signore tedesco presente per tutta la durata dell'intervista fosse Engels. Soltanto un paio di mesi prima, la Comune di Parigi, cui Marx aveva partecipato, era stata soffocata col sangue.
Londra, 18 luglio 1871




R. Landor Sembra di capire che in questo paese la soluzione sperata - quale che sia - verrà raggiunta senza i mezzi violenti della rivoluzione. Il sistema inglese di agitazione per mezzo dei documenti programmatici e della stampa, finchè la minoranza si trasforma in maggioranza, rappresenta un segnale di speranza.

Marx: «Su questo punto non condivido il suo ottimismo. La borghesia inglese si è sempre dimostrata abbastanza disponibile ad accettare il verdetto della maggioranza fintantochè poteva godere del monopolio del diritto di voto. Ma stia bene attento a ciò che le dico: non appena andrà in minoranza alle elezioni su questioni che considera vitali, in questo paese assisteremo a una nuova guerra fra mercanti di schiavi»
ho riferito come meglio potevo quanto ricordo dei punti principali della mia conversazione con quest'uomo notevole. Lascio a voi il compito di trarre le vostre conclusioni. Qualunque cosa si dica a favore o contro l'idea che l'Associazione Internazionale sia complice con il movimento della Comune di Parigi, possiamo stare certi che con essa il mondo civile ha nel suo seno un nuovo potere con cui prima o poi dovrà fre i conti, nel bene o nel male.
(M.A.)

qui l'intervista completa:
digilander.libero.it/ponticellig/_MARXSCIENZ/CarteggioMarxEngels/Marx,il%20nuovoSocrate.htm
 
Top
42 replies since 11/2/2010, 16:25   3154 views
  Share